Riscuotevano la pensione della parente defunta da vent’anni senza interruzioni

Rosita Ponti

Luglio 30, 2025

I Finanzieri del Comando Provinciale di Milano hanno recentemente portato alla luce un caso di frodi che ha coinvolto madre e figlio, i quali hanno continuato a incassare indebitamente la pensione sociale di anzianità di una congiunta deceduta nel marzo del 2005. Questa irregolarità ha comportato un danno economico all’I.N.P.S. di circa 400 mila euro.

Indagini della procura di milano

Le indagini, avviate dalla Procura della Repubblica di Milano, sono state condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Milano. È emerso che il meccanismo fraudolento è iniziato subito dopo la morte della pensionata, avvenuta nel marzo del 2005. La figlia e il nipote della defunta hanno approfittato della mancata comunicazione del decesso e della presenza di un conto corrente cointestato, continuando a percepire mensilmente l’importo pensionistico senza informare l’istituto di credito competente.

Analisi della documentazione bancaria

Un’analisi approfondita della documentazione bancaria ha sollevato ulteriori sospetti riguardo all’uso anomalo delle somme accreditate. È stato scoperto che per adempiere agli obblighi antiriciclaggio, è stato utilizzato un documento d’identità falsificato, con data di emissione successiva alla morte della signora. Inoltre, la modulistica presentata, contenente i dati e la firma della defunta, era stata firmata oltre dieci anni dopo il suo decesso.

Risultati delle indagini

Grazie a un’accurata analisi incrociata dei dati anagrafici e dei flussi bancari, gli investigatori sono riusciti a ricostruire l’ammontare delle somme percepite illecitamente, che si attestano intorno ai 400 mila euro. Di conseguenza, madre e figlio sono stati denunciati per truffa aggravata ai danni dello Stato.

Recupero dell’importo erogato

Nel corso delle indagini, l’I.N.P.S. è riuscita a recuperare una parte dell’importo erogato indebitamente. Tuttavia, la restante somma, ottenuta illecitamente, è attualmente oggetto di un provvedimento di sequestro nei confronti dei due indagati.

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