Altro che sogno ad alta quota: ecco quanto guadagna davvero un pilota di aerei

Veronica Robinson

Luglio 31, 2025

Dietro la cabina di comando c’è una carriera fatta di sacrifici, turni massacranti e un salario che può arrivare a cifre altissime. Ma non per tutti.

Chi non ha mai sognato, almeno una volta, di diventare pilota di aerei di linea? Una professione che affascina da sempre, simbolo di prestigio, libertà e guadagni elevati. Ma quanto si guadagna davvero nei cieli? Le risposte sorprendono, soprattutto se si guarda a tutto ciò che c’è dietro quei numeri: formazione costosa, anni di esperienza e una vita scandita da fusi orari e aeroporti.

Perché sì, i piloti di linea possono arrivare a percepire stipendi importanti. Ma la strada per raggiungerli è lunga e impegnativa.

Gli inizi: lo stipendio nei primi anni

Il primo step è quello di pilota junior, spesso chiamato “first officer”. In questa fase, dopo aver superato corsi intensivi e ottenuto le certificazioni necessarie, si comincia con retribuzioni che, nel migliore dei casi, si aggirano tra i 30.000 e i 50.000 euro lordi all’anno. Non è raro, soprattutto nelle compagnie low cost o regionali, partire da cifre più basse.

Molti piloti, soprattutto in Europa, nei primi anni lavorano con contratti precari, spesso pagandosi ore di volo extra per accumulare esperienza. È una fase di investimento, in cui si vola tanto ma si guadagna poco, con turni impegnativi e frequenti notti fuori casa.

La crescita: quando lo stipendio comincia a salire

Dopo 5‑10 anni di servizio, con esperienza consolidata e un buon numero di ore di volo registrate, lo stipendio può salire sensibilmente. In media, in questa fase, i compensi si attestano tra i 70.000 e i 100.000 euro lordi annui.

Chi entra nelle compagnie di bandiera, o comincia a operare su tratte a lungo raggio con aerei di grandi dimensioni come il Boeing 777 o l’Airbus A350, può ambire a salari più alti. La vera svolta arriva con la promozione a comandante, il cosiddetto “captain”. È qui che si toccano le cifre più alte: da 120.000 fino a oltre 200.000 euro all’anno, includendo bonus, indennità e straordinari.

Non solo volo: tutto il tempo che non si vede

Molti pensano che i piloti siano pagati solo per il tempo passato in volo. Ma il lavoro di un pilota non finisce al decollo né al momento dell’atterraggio. Ogni missione richiede ore di preparazione, briefing, controlli tecnici e debriefing a fine giornata.

In media, un pilota vola tra le 70 e le 100 ore al mese, ma le ore lavorative effettive possono superare le 150 mensili, considerando i tempi a terra. A questo si aggiungono le indennità di trasferta, i rimborsi per vitto e alloggio, e in molti casi bonus legati alla performance della compagnia.

La realtà fuori dai numeri: quanto costa diventare pilota

Quello del pilota non è un mestiere accessibile a tutti, almeno all’inizio. I costi per frequentare una scuola di volo possono facilmente superare i 70.000 euro, senza garanzia di assunzione immediata.

Dopo il brevetto, molti iniziano in compagnie minori, spesso con contratti poco vantaggiosi, pur di accumulare le 1.500 ore minime di volo necessarie per accedere alle grandi compagnie. Solo dopo anni si ottiene una stabilità professionale ed economica, spesso sacrificando vita privata e tempo libero.

Com’è davvero la vita da pilota

Vivere tra gli aerei significa anche abituarsi a turni spezzati, jet lag, feste lontani da casa, e a un’alimentazione irregolare. Il tutto unito a una responsabilità enorme: la vita di centinaia di passeggeri è nelle mani di chi è in cabina.

Il livello di stress è elevato, e i continui aggiornamenti normativi e tecnici richiedono studio costante. È un lavoro che non lascia spazio alla distrazione e che impone lucidità, anche dopo ore di volo.

In sintesi: sì, i piloti guadagnano bene. Ma a che prezzo?

Il guadagno di un pilota di linea può arrivare a cifre molto alte, soprattutto per i comandanti con esperienza e tratte internazionali. Tuttavia, non si tratta di un guadagno immediato né garantito. Richiede formazione continua, sacrifici personali, dedizione assoluta e anni di gavetta.

Per chi ce la fa, è una carriera che ripaga. Ma chi guarda solo alle cifre, senza vedere cosa c’è dietro, rischia di farsi un’idea sbagliata. Il cielo, da lassù, è bellissimo. Ma arrivarci è tutt’altro che semplice.

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