Il Canada annuncia il riconoscimento dello Stato di Palestina a settembre, Israele critica la decisione.

Rosita Ponti

Luglio 31, 2025

Il conflitto in corso nella Striscia di Gaza continua a suscitare profonde preoccupazioni a livello internazionale. Recentemente, il Washington Post ha reso pubblici i nomi di 18.500 bambini palestinesi uccisi dalla violenza israeliana dall’inizio delle ostilità, avvenute il 7 ottobre 2023. Questa tragica notizia ha scatenato reazioni forti da parte di leader politici e istituzioni, evidenziando la gravità della situazione umanitaria nella regione.

Il drammatico bilancio delle vittime

Il quotidiano statunitense ha riportato i nomi e le età dei bambini deceduti, forniti dal ministero della Sanità di Gaza. Questa documentazione si basa su registri ospedalieri e obitori, ma anche su informazioni verificate dalle famiglie delle vittime e da fonti giornalistiche affidabili. Nonostante le difficoltà nel registrare ogni singolo decesso, il ministero sta compiendo sforzi significativi per mantenere un registro accurato delle vittime. Michael Spagat, professore di economia all’Università di Londra e presidente dell’organizzazione Every Casualty Counts, ha sottolineato l’importanza della precisione in questi dati, definendo le registrazioni come di “qualità insolitamente elevata”.

La guerra ha causato, finora, oltre 60.000 morti, con un numero di vittime che continua a crescere. Questa statistica mette in luce non solo l’impatto devastante del conflitto sulla popolazione civile, ma anche le gravi implicazioni per la sicurezza e il benessere dei bambini nella regione.

Attacchi aerei e la morte di giornalisti

In un contesto di crescente violenza, almeno tre persone, inclusi il fotoreporter palestinese Ibrahim Mahmoud Hajjaj, sono stati uccisi durante recenti attacchi aerei israeliani sulla città di Gaza. Secondo quanto riportato dall’emittente Al Jazeera, i bombardamenti hanno colpito un gruppo di persone vicino alla scuola Al-Zahraa, causando la morte di due individui e ferendo altri. Hajjaj, 35 anni, è stato ucciso in un attacco separato nella zona orientale della città.

Il Comitato per la protezione dei giornalisti ha documentato che, solo nel mese di giugno, 178 giornalisti hanno perso la vita a causa delle azioni israeliane a Gaza. Questo dato evidenzia l’estrema pericolosità della professione di giornalista in zone di conflitto, dove la libertà di stampa è gravemente minacciata.

La situazione umanitaria a Gaza

La Protezione Civile di Gaza ha denunciato che le forze israeliane hanno aperto il fuoco sui palestinesi in attesa di ricevere aiuti umanitari. Secondo le stime, almeno 75 persone sono state uccise, di cui 63 stavano semplicemente aspettando cibo. Questo bilancio è stato confermato da fonti mediche e rappresenta un’ulteriore aggravante della già critica situazione umanitaria nella Striscia.

Il portavoce della difesa civile, Mahmud Bassal, ha confermato che oltre 300 persone sono rimaste ferite durante questi attacchi. La gravità degli eventi ha spinto il direttore dell’ospedale Al-Shifa di Gaza City, Mohammed Abu Salmiya, a esprimere preoccupazione per l’afflusso di corpi e feriti negli ospedali, sottolineando l’urgenza della situazione.

Riconoscimento della Palestina e reazioni internazionali

In un contesto di crescente pressione internazionale, il Canada ha annunciato l’intenzione di riconoscere la Palestina come Stato alle Nazioni Unite nel mese di settembre. Il primo ministro Mark Carney ha dichiarato che tale decisione è stata presa in considerazione dell’impegno dell’Autorità Palestinese a realizzare riforme significative.

La presidente del Consiglio italiano, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, durante la quale ha sottolineato la necessità di porre fine alle ostilità a Gaza, definendo la situazione “insostenibile”. Meloni ha anche ribadito l’importanza di garantire un accesso umanitario senza ostacoli per la popolazione civile, rinnovando l’impegno dell’Italia attraverso l’iniziativa Food for Gaza.

Le parole di Mattarella sulla crisi a Gaza

Il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella, ha espresso la sua indignazione riguardo alla situazione a Gaza, affermando che non si può parlare di errori quando si colpiscono ambulanze e si uccidono medici e bambini in cerca di aiuto. Durante un evento al Quirinale, Mattarella ha descritto la condizione umanitaria come frutto di un’ostinazione a uccidere indiscriminatamente, evidenziando il caso emblematico di un bambino giunto in Italia dopo aver perso il padre e nove fratelli a causa dei bombardamenti.

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