West Nile: incremento dei contagi nel Lazio, atteso picco tra due settimane

Rosita Ponti

Luglio 31, 2025

Ancora un decesso legato al virus West Nile, portando il totale a nove vittime in Italia nel 2025. L’ultimo caso si è registrato nel Casertano, dove si contano quattro morti in pochi giorni. La vittima, un uomo di 76 anni originario della provincia di Salerno, era ospite di una residenza sanitaria a Grazzanise. Questo paziente, già affetto da problematiche cliniche preesistenti, era stato ricoverato nei giorni scorsi e successivamente trasferito nella struttura sanitaria. Oggi, un altro decesso ha colpito l’ospedale di Caserta, dove è deceduto un 73enne di Maddaloni.

Un altro caso precedente ha coinvolto un sessantottenne di Trentola Ducenta, sempre in provincia di Caserta, che ha perso la vita presso il presidio ospedaliero di Aversa.

Il bilancio dei decessi nel 2025

Il bilancio dei decessi legati al virus nel 2025 evidenzia un morto in Piemont, tre nel Lazio e cinque in Campania. La situazione è monitorata costantemente dalle autorità sanitarie, che stanno attuando misure di sorveglianza e prevenzione.

Interventi di sorveglianza nel Lazio

Francesco Vairo, direttore del Servizio regionale di Epidemiologia, Sorveglianza e controllo delle malattie infettive presso lo Spallanzani di Roma, ha sottolineato l’importanza della rete di sorveglianza regionale. Ha affermato che l’aumento dei casi di febbre da West Nile virus nel Lazio è un chiaro segnale dell’efficacia delle azioni intraprese dai medici, in particolare dai medici di medicina generale. Vairo ha spiegato che il rafforzamento del sistema permette di monitorare attentamente i pazienti a rischio di sviluppare complicanze neurologiche e di valutare l’estensione della circolazione del virus, consentendo interventi di controllo mirati.

Ordinanza urgente per la prevenzione

Il presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, ha emesso un’ordinanza urgente per fronteggiare la diffusione del virus West Nile. Questa ordinanza impone ai Comuni della regione di attuare immediatamente interventi straordinari per il controllo dei vettori, in particolare attraverso attività di disinfestazione, seguendo le indicazioni delle Aziende sanitarie locali. La collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Lazio e Toscana è fondamentale per garantire l’efficacia delle misure e per monitorare gli interventi effettuati. La Regione Lazio ha previsto finanziamenti straordinari per sostenere queste operazioni.

Gestione dell’emergenza sanitaria

Matteo Bassetti, infettivologo e primario dell’Irccs Ospedale Policlinico San Martino di Genova, ha dichiarato che non si osserva un aumento significativo dei casi rispetto agli anni precedenti, ma ha avvertito che la situazione coinvolge regioni diverse, in particolare il Lazio e la Campania. Ha esortato a evitare allarmismi e a fornire indicazioni chiare ai cittadini riguardo a quando è opportuno recarsi in ospedale, per non sovraccaricare i pronto soccorso in un periodo già critico come l’estate.

Informazioni sulla malattia e sintomi

Il virus West Nile è una malattia infettiva trasmessa dalle zanzare, in particolare da quelle del genere Culex pipiens, che colpiscono principalmente gli uccelli selvatici. Gli esseri umani e altri ospiti accidentali, come i cavalli, possono contrarre il virus attraverso le punture delle zanzare infette. La zanzara che trasmette il virus non è la zanzara tigre, ma la comune zanzara notturna, attiva dal tramonto all’alba. È importante notare che il virus può anche essere trasmesso tramite trasfusioni di sangue e trapianti di organi da donatori infetti.

La maggior parte delle persone infette non presenta sintomi evidenti, ma tra coloro che sviluppano sintomi, circa il 20% può manifestare febbre, mal di testa, nausea e altri disturbi leggeri. Nei bambini, la febbre leggera è più comune, mentre nei giovani si osservano sintomi come febbre alta e dolori muscolari. Negli anziani e nei soggetti con condizioni di salute compromesse, i sintomi possono risultare più gravi, con possibilità di complicazioni neurologiche in meno dell’1% dei casi.

Misure di sicurezza per le donazioni di sangue

Per prevenire la trasmissione del virus tramite trasfusioni, il Centro Nazionale Sangue ha raccomandato di effettuare test per la febbre da West Nile. Questo approccio sostituisce la sospensione temporanea di 28 giorni della donazione per i donatori che abbiano soggiornato nelle aree colpite dal virus. Luciana Teofili, direttrice del Cns, ha confermato che le donazioni sono sicure grazie a misure di sorveglianza e test specifici sulle sacche di sangue raccolte nelle province interessate. Dal 2020 al 2024, sono stati identificati circa 230 casi di infezione tra i donatori, grazie a questo sistema di monitoraggio.

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