Furti ai danni di turisti a Sorrento e Roma: il metodo della ladra con Pos nascosto

Veronica Robinson

Agosto 1, 2025

Un episodio che sembra uscito da un film di fantascienza si è verificato a Sorrento, dove una donna è stata arrestata dopo aver rubato 100 euro dalla cassa di un bar. L’atto di furto, in sé, non presentava particolari elementi di novità, ma il ritrovamento di un lettore Pos contactless attivo e funzionante all’interno della sua borsa ha sollevato preoccupazioni ben più gravi. La donna, 36 anni e già nota alle forze dell’ordine, è sospettata di aver utilizzato il dispositivo per prelevare indebitamente denaro dai conti bancari delle vittime attraverso micro transazioni. Questa tecnica è conosciuta come “pickpocketing 2.0“, un metodo che sfrutta il pagamento senza contatto per sottrarre fondi in modo silenzioso e invisibile.

Micro furti contactless: l’episodio di Sorrento

L’arresto della donna a Sorrento è avvenuto in flagranza dopo un furto tradizionale, ma la scoperta del Pos pirata ha messo in luce una nuova forma di criminalità urbana. Durante la perquisizione, i carabinieri hanno trovato un terminale di pagamento portatile, tipicamente usato da piccoli commercianti, collegato a un conto presumibilmente intestato a un prestanome. Le indagini suggeriscono che la ladra abbia sfruttato la tecnologia NFC per effettuare pagamenti non autorizzati, avvicinando il dispositivo a borse o tasche contenenti carte di credito o debito contactless. Sebbene la tecnica sia complessa, è stata già sperimentata in altri Paesi, ma raramente documentata in Italia con prove così evidenti.

Il funzionamento di un Pos pirata e i suoi rischi

Un Pos contactless è, in linea di principio, uno strumento legale e utile, utilizzato da commercianti e professionisti per facilitare pagamenti rapidi senza l’inserimento del PIN, di solito fino a un limite di 50 euro. Tuttavia, se finisce nelle mani sbagliate, può diventare un’arma silenziosa: il dispositivo può essere programmato per eseguire transazioni minime, inserendo manualmente l’importo e attivando la lettura NFC. Avvicinando il Pos a pochi centimetri da una carta abilitata, il pagamento viene elaborato come se fosse stato autorizzato dal legittimo proprietario. Questo avviene in meno di due secondi, senza che la vittima se ne accorga. Le transazioni sono reali, registrate e difficilmente contestabili se non si controllano frequentemente gli estratti conto.

La tecnica del “tap invisibile”: modalità del furto

Il furto avviene sfruttando la brevissima distanza necessaria per la comunicazione NFC. Il Pos viene attivato con un importo stabilito (ad esempio 9,90 euro), e la ladra si avvicina alla vittima in luoghi affollati come stazioni o mercati. Un semplice contatto ravvicinato, ad esempio una borsa che sfiora un’altra, è sufficiente per avviare la transazione. L’apparecchio emette un suono appena percepibile, spesso coperto dai rumori circostanti. In molti casi, la vittima non riceve nemmeno la notifica dell’addebito in tempo reale, soprattutto se ha disattivato gli avvisi della banca. Le carte nel portafoglio, se non schermate, sono vulnerabili, specialmente se vicine ad altri dispositivi NFC o carte multiple, aumentando il rischio di letture errate o multiple.

Limiti e difficoltà: le sfide del furto con Pos

Nonostante sembri semplice, mettere in atto un furto con Pos contactless presenta diverse difficoltà. I dispositivi richiedono l’inserimento dell’importo prima della lettura e hanno una finestra attiva di circa 30 secondi. Inoltre, la portata effettiva dell’NFC è limitata a 1-2 cm, e la presenza di più carte o ostacoli fisici, come portafogli spessi, può ostacolare la transazione. Se più carte NFC si trovano nella stessa area, il segnale può confondersi, rendendo nullo il pagamento. Infine, tutte le transazioni sono tracciate e ogni terminale è associato a un conto, con dati fiscali e movimenti registrati, rendendo rischioso per il ladro incassare i proventi senza essere identificato.

Il contesto del contactless: vantaggi e rischi

Il pagamento contactless ha trasformato le operazioni quotidiane, rendendole più rapide, ma porta con sé anche dei rischi. Le soglie di pagamento senza PIN, pensate per facilitare le transazioni, rappresentano una vulnerabilità. Le carte NFC sono ormai molto diffuse, e molte persone non sono a conoscenza delle potenziali frodi. Anche i dispositivi mobili con Google Pay o Apple Pay, sebbene più sicuri grazie a token e protezioni software, possono essere utilizzati senza sbloccare il telefono se non configurati correttamente. È fondamentale aumentare la consapevolezza sui rischi legati a questa tecnologia, comprendendo i suoi limiti.

Casi simili di furto a Roma e oltre

La donna arrestata a Sorrento è sospettata di numerosi reati simili, in particolare nella città di Roma, dove avrebbe effettuato micro transazioni ai danni di turisti stranieri. Uno dei casi documentati riguarda un furto di circa 9.000 euro, presumibilmente realizzato attraverso più prelievi ravvicinati. A livello internazionale, episodi analoghi sono stati segnalati in Canada e Regno Unito, dove bande organizzate hanno utilizzato terminali Pos manomessi per incassare rimborsi o addebiti fraudolenti. Sebbene la complessità tecnica di tali operazioni sia elevata, questi eventi dimostrano che la tecnologia può essere sfruttata in modo fraudolento da chi ha competenze specifiche.

Perché i ladri mirano a piccoli importi

La forza di questa tecnica risiede nella sua invisibilità. Prelevare piccole somme, come 5 o 10 euro, difficilmente attira l’attenzione immediata della vittima. Tali importi, spesso trascurabili, vengono notati solo alla fine del mese, durante la verifica del conto. Inoltre, questi pagamenti non richiedono PIN, rendendo il processo fluido e senza sospetti. Alcuni truffatori adottano la strategia dei “prelievi a goccia”: più micro transazioni distribuite nel tempo, per evitare allarmi automatici o segnalazioni bancarie. Questa tattica punta sull’effetto cumulativo e sull’inerzia del titolare della carta.

Come difendersi: portafogli schermati e precauzioni

La prevenzione è la chiave per difendersi. Utilizzare un portafoglio schermato con tecnologia RFID-blocker rappresenta un investimento intelligente. Questi accessori bloccano il segnale NFC, impedendo la comunicazione tra carta e dispositivo esterno. Conservare le carte in tasche interne o in portafogli rigidi, lontani dai bordi delle borse, riduce notevolmente il rischio. In situazioni affollate, prestare attenzione a chi si avvicina può fungere da deterrente. Inoltre, è possibile chiedere alla propria banca di disattivare temporaneamente la funzione contactless o abbassare le soglie di pagamento automatico.

Cosa fare in caso di sospetta truffa contactless

Il primo passo da compiere è controllare frequentemente i movimenti bancari. Anche piccoli addebiti sospetti devono essere segnalati immediatamente alla banca, che può avviare le procedure di contestazione e blocco della carta. Alcuni istituti offrono assicurazioni contro frodi digitali, con rimborsi automatici se segnalati entro determinati termini. In caso di frode accertata, è essenziale presentare denuncia alle autorità, specificando orari e dettagli delle transazioni. Questo aiuta le forze dell’ordine a incrociare dati e risalire eventualmente ai terminali utilizzati. Anche una singola segnalazione può contribuire a smascherare reti più ampie di truffatori.

Furti 2.0: allerta reale o panico ingiustificato?

Molti esperti invitano alla cautela, ma non al panico. Secondo gli analisti di sicurezza digitale, la possibilità di subire un furto tramite Pos pirata esiste, ma è contenuta se si adottano comportamenti consapevoli. I limiti tecnici della tecnologia NFC, la tracciabilità delle operazioni e la necessità di condizioni specifiche rendono questo tipo di frode più raro di quanto possa sembrare. Tuttavia, la presenza di casi reali giustifica la necessità di una maggiore informazione pubblica. Conoscere le modalità operative dei ladri e le misure di protezione disponibili permette ai cittadini di sfruttare i vantaggi del contactless senza cadere in trappole digitali sempre più sofisticate.

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