La Cina avverte: “Non accetteremo mai l’indipendenza di Taiwan”

Veronica Robinson

Agosto 1, 2025

Il 23 ottobre 2025, il ministro della Difesa cinese, Dong Jun, ha lanciato un avvertimento fermo riguardo ai progetti separatisti di indipendenza, dichiarando che la Cina non consentirà mai il successo di tali iniziative. Le sue parole sono state pronunciate durante un ricevimento tenutosi nella Grande Sala del Popolo, situata su Piazza Tienanmen a Pechino, in occasione della celebrazione del 98° anniversario della fondazione dell’Esercito Popolare di Liberazione. L’alto ufficiale ha sottolineato la prontezza dell’esercito a difendere la sovranità nazionale da qualsiasi interferenza armata esterna, ribadendo l’impegno per la completa riunificazione della madrepatria.

Tensioni tra Taiwan e Cina in un contesto commerciale delicato

Negli ultimi giorni, la situazione per Taiwan si è complicata ulteriormente. Secondo quanto riportato dal New York Times, che ha citato fonti anonime, l’amministrazione dell’ex presidente Donald Trump ha esortato il presidente taiwanese William Lai a rinunciare a due brevi viaggi programmati a New York e Dallas. Questa richiesta è stata motivata dalla necessità di evitare ulteriori tensioni con la Cina mentre sono in corso negoziati commerciali tra Washington e Pechino. Tuttavia, Taipei ha comunicato che il viaggio è stato solo sospeso.

In aggiunta, l’isola si trova ad affrontare l’imminente applicazione di dazi commerciali da parte degli Stati Uniti, a meno che non venga raggiunto un accordo commerciale. Il presidente Lai ha dichiarato che Taiwan intende richiedere una riduzione dei dazi dopo che Trump ha annunciato una tariffa temporanea del 20% sulle esportazioni taiwanesi. In precedenza, il presidente degli Stati Uniti aveva minacciato di applicare una tassa del 32% e ulteriori dazi sui chip semiconduttori. Nonostante quattro round di negoziati e numerose videoconferenze, Taipei e Washington non sono ancora riusciti a trovare un accordo, come evidenziato dal presidente di Taiwan attraverso un post su Facebook.

Lai ha dichiarato: “Gli Stati Uniti hanno annunciato una tariffa temporanea del 20% per Taiwan, con la possibilità di ulteriori riduzioni qualora si raggiungesse un accordo”. Ha aggiunto che il governo continuerà a lavorare per ottenere un’aliquota tariffaria equa e a completare le fasi finali dei negoziati.

Il ruolo cruciale di Taiwan nella produzione di chip

Taiwan è riconosciuta come una potenza mondiale nella produzione di chip, contribuendo a oltre la metà della produzione globale di semiconduttori, in particolare quelli di alta gamma. La crescente domanda di tecnologie legate all’intelligenza artificiale ha generato un surplus commerciale significativo con gli Stati Uniti, attirando l’attenzione sulle misure tariffarie proposte da Trump.

Attualmente, circa il 60% delle esportazioni taiwanesi verso gli Stati Uniti è rappresentato da tecnologie dell’informazione e della comunicazione, inclusi i chip. Per evitare l’impatto negativo dei dazi, Taipei ha deciso di aumentare gli investimenti negli Stati Uniti, incrementare l’acquisto di energia e aumentare la spesa per la difesa. Anche se Washington non riconosce ufficialmente Taiwan come Stato, rimane il principale sostenitore dell’isola e il maggiore fornitore di armi.

Il governo di Taipei ha dichiarato che Taiwan “continuerà a negoziare attivamente con gli Stati Uniti per raggiungere un accordo e promuovere la cooperazione economica e commerciale” tra le due nazioni, evidenziando l’importanza strategica di tali relazioni nel contesto attuale.

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