Malattia di Lyme: modalità di trasmissione, sintomi e opzioni terapeutiche

Veronica Robinson

Agosto 1, 2025

Un’infezione batterica nota come malattia di Lyme, trasmessa all’uomo attraverso il morso di zecche infette, sta attirando l’attenzione per la sua crescente diffusione. L’Istituto Superiore della Sanità ha evidenziato che i primi casi di questa malattia furono segnalati nel 1975 nella cittadina di Lyme, negli Stati Uniti. I sintomi possono variare notevolmente, ma tra i più comuni ci sono forti mal di testa, rigidità del collo e eruzioni cutanee, come l’eritema migrante, che può apparire in diverse parti del corpo. Altri sintomi includono paralisi facciale, artrite e dolori intermittenti a tendini e articolazioni, oltre a palpitazioni cardiache.

La diffusione della malattia di Lyme

La malattia di Lyme è causata da un batterio appartenente al genere Borrelia, che conta diverse specie. Questo patogeno è particolarmente comune negli Stati Uniti, ma è presente anche in Europa, Cina, Giappone e nell’ex Unione Sovietica. La difficoltà nella diagnosi della malattia è dovuta alla variabilità dei sintomi e ai lunghi periodi di incubazione. Le zecche, in particolare quelle del genere Ixodes come Ixodes ricinus e I. persulcatus, sono i principali vettori responsabili della trasmissione della malattia. Questi aracnidi devono rimanere attaccati all’ospite per almeno 36-48 ore per trasmettere il batterio.

Il contagio e i sintomi iniziali

Il morso di una zecca infetta rappresenta il primo passo verso lo sviluppo della malattia di Lyme. Di solito, dopo il morso, compare l’eritema migrante nel 75% dei casi. Questa eruzione cutanea rossa tende ad espandersi e può presentare un’area centrale più chiara, assumendo un aspetto simile a un occhio di bue. Sebbene non sia dolorosa o pruriginosa, può risultare calda al tatto e di solito si manifesta tra una e quattro settimane dopo il morso, ma può anche comparire dopo tre giorni o tre mesi. Senza un trattamento adeguato, l’eritema migrante tende a scomparire entro tre o quattro settimane, ma può essere accompagnato da altri sintomi come febbre, brividi e gonfiore dei linfonodi.

Le fasi avanzate della malattia

Se non diagnosticata e trattata in tempo, la malattia di Lyme può evolvere in una fase tardiva, che può manifestarsi da settimane a anni dopo la scomparsa dei sintomi iniziali. Questa fase è caratterizzata da un’ampia gamma di disturbi che possono colpire articolazioni, cuore e sistema nervoso. La complicanza più grave, sebbene rara, è la neuroborreliosi tardiva, che può causare alterazioni neurologiche, come problemi di memoria e deficit dell’attenzione. Altri sintomi possono includere meningoradiculite e lesioni ai nervi facciali. Più raramente, la neuroborreliosi può manifestarsi come meningite o encefalite. È importante notare che la maggior parte dei decessi associati alla malattia di Lyme si deve a gravi aritmie cardiache, sebbene queste siano manifestazioni rare.

Trattamento e prevenzione della malattia di Lyme

Il trattamento della malattia di Lyme avviene attraverso l’uso di antibiotici. Secondo le indicazioni dell’Istituto Superiore della Sanità, un intervento tempestivo può garantire un recupero rapido e completo. Per le fasi iniziali, gli antibiotici come la doxiciclina sono raccomandati per adulti e bambini sopra gli otto anni, mentre amoxicillina o cefuroxime sono indicati per adulti, bambini più piccoli e donne in gravidanza o in allattamento. Se la malattia colpisce il sistema nervoso centrale, è possibile che venga consigliato un trattamento endovenoso per un periodo che varia da 14 a 28 giorni.

Strategie di prevenzione

Per prevenire la malattia di Lyme, è fondamentale ridurre il rischio di morsi di zecche. L’Istituto Superiore di Sanità raccomanda di camminare al centro dei sentieri durante escursioni, evitando aree cespugliose e di prestare attenzione in presenza di animali al pascolo. È utile indossare abbigliamento protettivo di colore chiaro e camicie a maniche lunghe, infilando anche la maglietta nei pantaloni e le gambe dei pantaloni nei calzini. L’uso di repellenti specifici sulla pelle e sugli abiti è consigliato, così come il controllo accurato del corpo e dei vestiti dopo un’escursione. In caso di rilevamento di zecche, è importante rimuoverle immediatamente e disinfettare la zona per prevenire la trasmissione dell’infezione.

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