Un corpo smembrato, avvolto nella calce, è stato rinvenuto all’interno di un bidone della spazzatura nei pressi di una villetta situata nella periferia di Gemona, in Friuli Venezia Giulia. La vittima è identificata come Alessandro Venier, un giovane di 30 anni che viveva con la compagna, una donna di origine colombiana, e la loro figlia di sei mesi, oltre alla madre, Lorena Venier, infermiera presso l’ospedale di Gemona e proprietaria dell’abitazione.
Confessioni delle donne coinvolte
Le due donne coinvolte, la madre e la fidanzata della vittima, hanno confessato di essere le autrici del delitto. La notizia è stata confermata dalla Procura di Udine, sebbene le circostanze esatte siano ancora poco chiare. Entrambe saranno ascoltate dagli inquirenti domani, venerdì 1 agosto, presso il tribunale di Trieste.
Intervento delle forze dell’ordine
Il drammatico evento è stato segnalato alle autorità questa mattina alle 10:37, quando le donne hanno contattato la centrale operativa della Sores. Nel frattempo, le forze dell’ordine, tra cui carabinieri, vigili del fuoco e polizia locale, hanno isolato l’area, impedendo l’accesso ai giornalisti accorsi in via Lotti. La bambina della coppia è stata affidata ai servizi sociali del comune, che si sono presi cura della piccola.
Richiesta di cautela da parte della Procura
La Procura di Udine ha chiesto cautela nella gestione delle informazioni riguardanti il caso. La sostituta procuratrice, Claudia Danelon, ha dichiarato all’ANSA che si sta esaminando ogni aspetto della vicenda, sottolineando l’importanza di un’analisi approfondita delle dichiarazioni fornite dalle persone coinvolte per determinare le responsabilità. Danelon ha descritto la situazione familiare come complessa e ha evidenziato la necessità di completare gli accertamenti medico-scientifici per confermare le confessioni.
Dettagli sul decesso di Alessandro
Fonti investigative indicano che le due donne avrebbero negato la premeditazione, sostenendo che l’episodio sia avvenuto durante una lite per motivi banali. Il decesso di Alessandro risalirebbe a qualche giorno fa, ma non è ancora chiaro in quale parte della casa sia avvenuto. Nell’autorimessa, dove è stato rinvenuto il corpo, non sono state trovate tracce di colluttazione.
Storia familiare di Alessandro Venier
Secondo le indiscrezioni, il corpo sarebbe stato ridotto in tre parti. Alessandro Venier era cresciuto insieme alla madre in questa villetta di Gemona, poiché il padre, un uomo egiziano, li avrebbe abbandonati poco dopo la sua nascita. La madre, infermiera, era l’unica a avere un lavoro stabile, mentre il figlio si dedicava a lavori occasionali, trascorrendo lunghi periodi all’estero. La compagna, dopo aver frequentato un corso per Operatori Socio Sanitari, era rimasta incinta e non era attualmente occupata.