La senatrice a vita Liliana Segre ha rilasciato un’intervista al quotidiano ‘La Repubblica’ il 14 gennaio 2024, in cui ha espresso il suo profondo disappunto riguardo alla situazione attuale in Israele e alle dichiarazioni dello scrittore israeliano David Grossman. Segre ha sottolineato come l’affamare una popolazione, anche se le responsabilità sono condivise con Hamas, possa portare a conseguenze inaccettabili. Ha descritto la situazione come un abominio, evidenziando il comportamento di alcuni ministri fanatici e di gruppi di coloni che perpetrano atti di violenza contro i palestinesi in Cisgiordania.
Grossman, noto per la sua sensibilità, ha messo in guardia sull’uso strumentale del termine “genocidio”, che è stato frequentemente utilizzato dopo gli eventi del 7 ottobre. La senatrice ha ribadito l’importanza di non permettere che sentimenti antisemiti influenzino l’uso di una parola così carica di significato. Ha affermato che il compito dell’Europa è duplice: sostenere sia israeliani sia palestinesi, evitando al contempo che la barbarie culturale si diffonda a causa di posizioni estreme.
Segre ha espresso la sua contrarietà a un uso del termine “genocidio” che non sia analitico, ma vendicativo, sottolineando come questo atteggiamento possa distorcere la responsabilità storica dell’Europa e ribaltare le colpe sulle vittime del nazismo.
Le parole di David Grossman
In un’intervista a ‘La Repubblica’, David Grossman ha dichiarato di aver a lungo evitato di utilizzare la parola “genocidio” in riferimento a Israele. Tuttavia, a seguito delle immagini e delle notizie che ha visto, non ha potuto fare a meno di usarla. Grossman ha affermato che il semplice accostamento del termine “genocidio” al popolo ebraico indica che qualcosa di terribile sta accadendo. Ha espresso il suo dolore per la situazione attuale e ha sottolineato che l’uso di tale parola porta con sé una valanga di distruzione e sofferenza.
L’autore di opere come ‘A un cerbiatto somiglia il mio amore’ e ‘La vita gioca con me’ ha messo in evidenza la sua fedeltà all’idea di una soluzione a due stati, sottolineando che non vede alternative praticabili. Grossman ha avvertito che sia israeliani che palestinesi dovranno affrontare le sfide future con maturità politica.
Le dichiarazioni di Emmanuel Macron
Grossman ha anche commentato le recenti dichiarazioni del presidente francese Emmanuel Macron riguardo al riconoscimento dello stato palestinese. Secondo l’autore, questa proposta rappresenta un passo positivo, e non comprende l’isteria che ha suscitato in Israele. Ha suggerito che trattare con uno stato legittimo, con obblighi chiari, potrebbe portare a risultati migliori rispetto a un’entità ambigua come l’autorità palestinese.
Tuttavia, ha insistito sulla necessità di stabilire condizioni precise, come il divieto di armi e la garanzia di elezioni trasparenti, per assicurare che chiunque intenda utilizzare la violenza contro Israele venga escluso dal processo. La situazione attuale, secondo Grossman, richiede un approccio maturo e responsabile da entrambe le parti, per evitare ulteriori escalation di conflitto e sofferenza.