Gemona, omicidio di un 35enne: il corpo smembrato e la madre avverte del pericolo per la nuora

Rosita Ponti

Agosto 2, 2025

Dalle indagini sul delitto di Gemona, avvenuto a Udine, emergono preoccupanti dettagli riguardanti il disagio familiare e le difficoltà economiche che affliggevano la famiglia coinvolta. Il tragico evento ha visto come vittima Alessandro Venier, un uomo di 35 anni, il cui corpo è stato ritrovato smembrato e nascosto in un bidone pieno di calce. La responsabilità di questo crimine è attribuita alla compagna di Alessandro, Mailyn Castro Monsalvo, di 30 anni, e alla suocera, Lorena Venier, di 62 anni, già arrestate dalle autorità.

Dettagli sulla situazione familiare

Le indagini hanno rivelato che la famiglia era sostenuta economicamente da Lorena, che lavorava come caposala in un ospedale locale. La nuora, Mailyn, aveva precedentemente svolto la professione di operatrice socio-sanitaria, ma la sua situazione era peggiorata dopo la gravidanza, portandola a vivere un periodo di depressione e a ricevere cure in un centro di salute mentale. Alessandro, da parte sua, si dedicava a lavori saltuari, come riferito dai vicini, che hanno assistito alla crescente tensione all’interno della casa.

Ammissione e movente del crimine

Durante l’interrogatorio, Lorena ha ammesso il crimine, dichiarando al pubblico ministero: “Ho fatto una cosa mostruosa”. Tuttavia, il movente che ha spinto a tale azione rimane ancora poco chiaro. L’omicidio è avvenuto in un momento significativo, alla vigilia di un viaggio programmato in Colombia, dove Alessandro aveva deciso di trasferirsi. Lorena ha aggiunto: “La vita di Mailyn era in pericolo, non potevamo più attendere”, un’affermazione che potrebbe suggerire una motivazione legata alla protezione della nuora.

Indagini e reazioni della comunità

Le autorità continuano a indagare per chiarire i dettagli di questa drammatica vicenda, mentre la comunità locale rimane scossa per l’accaduto e per la rivelazione di un contesto familiare così complesso e difficile.

×