In tutta Italia stanno comparendo falsi sportelli bancomat, gestiti da società estere non autorizzate. Ecco come riconoscerli e quali sono i rischi per chi preleva.
Un nuovo allarme bancomat si sta diffondendo in diverse città italiane, soprattutto nelle zone a forte afflusso turistico. Si tratta di sportelli ATM che sembrano a tutti gli effetti normali, ma in realtà non sono collegati a istituti di credito autorizzati. Alcuni permettono di prelevare contanti, altri offrono anche servizi aggiuntivi come l’acquisto di criptovalute, ma dietro l’apparenza rassicurante si nasconde un sistema fuori controllo. A denunciarlo è stata una recente inchiesta pubblicata da Il Messaggero, che ha messo in luce i rischi reali per utenti e istituzioni.
Sportelli bancomat non ufficiali: come funzionano e dove si trovano
Il fenomeno è in crescita. Questi ATM indipendenti vengono installati da soggetti non autorizzati e, per questo motivo, non rientrano nelle norme antiriciclaggio italiane. La scritta “ATM – Automated Teller Machine” è presente come su ogni sportello classico, ma in realtà manca qualsiasi garanzia bancaria. Non ci sono loghi riconoscibili, nessuna filiale fisica, niente numero verde per l’assistenza e spesso lo scontrino rilasciato non contiene i dati dell’istituto di credito.
In molti casi, si tratta di apparecchi gestiti da società estere che operano in Italia in modo non regolamentato, rendendo difficile la tracciabilità dei flussi di denaro. Un potenziale problema sia per chi usa questi sportelli, sia per le autorità che devono vigilare su eventuali operazioni sospette. Il rischio principale è che questi punti di prelievo vengano usati per il riciclaggio di denaro, sfuggendo ai normali controlli previsti per gli ATM tradizionali. In effetti, la Banca d’Italia non ha giurisdizione diretta su molte di queste società, che restano formalmente legali ma fuori dai circuiti bancari ufficiali.

La Unità di Informazione Finanziaria della Banca d’Italia aveva già acceso un faro su questo fenomeno nel 2020, ma l’analisi prosegue a rilento. I dati vengono raccolti con fatica e le richieste di tracciamento spesso impiegano mesi per ricevere risposte. Il nodo centrale, secondo gli esperti, è che non sempre il denaro prelevato proviene da fonti lecite.
Come riconoscere un bancomat falso: i segnali da non ignorare
Il pericolo maggiore è quello di non accorgersi di nulla. Il design di questi sportelli è spesso curato nei minimi dettagli, e possono sembrare perfettamente affidabili. Eppure, esistono alcuni segnali chiari per evitare di finire in trappola. Se il logo sul display è inesistente o sconosciuto, se l’ATM è isolato, privo di una filiale visibile, o se lo scontrino non riporta alcun riferimento bancario, allora è probabile che si tratti di un bancomat indipendente.
Anche l’assenza di un numero verde per l’assistenza clienti è un altro indizio. In caso di errore, malfunzionamento o smarrimento della carta, nessuno risponderà. I turisti e le persone meno informate sono i bersagli ideali di questo tipo di sportelli, spesso installati in centri storici, aeroporti, stazioni e località balneari.
Prelevare da uno di questi sportelli non significa solo rischiare una commissione altissima. Potrebbe voler dire maneggiare banconote di origine sospetta, esponendosi a conseguenze legali o complicazioni bancarie. È quindi consigliabile controllare sempre l’identità dell’ATM prima di ogni operazione, evitando quelli non affiliati a banche note o che non offrono canali di contatto certi.
Le autorità italiane, nel frattempo, stanno cercando una via per regolare il fenomeno, ma finché non verrà introdotto un sistema di autorizzazione centralizzato, il rischio rimane. E, come spesso accade, la sicurezza dipende prima di tutto dalla consapevolezza dei cittadini.