Tagli ai bonus casa nel 2026: meno detrazioni per ristrutturazioni, mobili ed ecobonus

Bonus 2026

Bonus 2026

Luca Antonelli

Agosto 5, 2025

 Dal prossimo anno cambiano le regole per i benefici fiscali sull’edilizia: cosa resta, cosa scompare e cosa potrebbe arrivare

Il 2026 segnerà una svolta per chi intende effettuare lavori in casa sfruttando gli incentivi fiscali. Le agevolazioni che negli ultimi anni hanno sostenuto milioni di interventi su edifici e impianti subiranno una stretta generalizzata, con tagli alle aliquote di detrazione e l’uscita di scena di alcuni tra i bonus più utilizzati. Le modifiche, confermate nei documenti programmatici del governo, riguardano le principali voci: bonus ristrutturazioni, ecobonus, bonus mobili, superbonus e agevolazioni locali. I nuovi scenari fiscali coinvolgeranno anche misure emergenti, come il bonus rifiuti e l’ipotetico ecobonus sociale ancora in fase di studio.

Ristrutturazioni e risparmio energetico: le nuove percentuali

Dal 1° gennaio 2026, le detrazioni per le ristrutturazioni edilizie scenderanno al 36% per le abitazioni principali, contro il 50% ancora previsto per il 2024 e 2025. Per gli altri immobili la percentuale si fermerà al 30%. La misura riguarda interventi su edifici esistenti e non sarà cumulabile con altre agevolazioni, se non nei limiti già stabiliti.

Bonus 2026
Nel 2026 cambiano tutti i bonus casa

Stessa logica per l’ecobonus, la cui aliquota seguirà lo stesso schema: 36% per la prima casa, 30% per tutte le altre. Resta il vincolo di tracciabilità delle spese, che dovranno essere sostenute entro l’anno fiscale di riferimento per poter essere detratte.

Il superbonus 110%, dopo le progressive riduzioni degli ultimi anni, nel 2026 sopravviverà soltanto nei comuni colpiti dai terremoti del Centro Italia. Qui sarà ancora valida l’aliquota massima, con la possibilità di accedere allo sconto in fattura o alla cessione del credito, modalità altrimenti abolite nel resto del Paese. Nessuna proroga, invece, per altri territori: il superbonus fuori dai crateri sismici si considera definitivamente chiuso.

Addio ai mobili, novità per la Tari e incentivi in arrivo

Tra i bonus in uscita c’è anche quello per mobili ed elettrodomestici, attivo fino al 31 dicembre 2025. A partire dal 2026 non sarà più finanziato: chi intende rinnovare l’arredamento potrà farlo solo entro fine anno, purché legato a interventi di ristrutturazione avviati nei tempi corretti.

Una nuova misura sarà invece introdotta per i nuclei in difficoltà: il bonus rifiuti, uno sconto sulla Tari destinato a circa quattro milioni di famiglie con ISEE basso. I criteri verranno fissati dai comuni, ma il meccanismo dovrebbe prevedere una riduzione fissa proporzionata al reddito.

Sul tavolo anche ipotesi in fase di studio come l’ecobonus sociale – che permetterebbe detrazioni fino al 100% per famiglie a basso reddito – e il cosiddetto reddito energetico, un contributo per installare impianti fotovoltaici domestici. Nessuno dei due è però attivo: mancano decreti attuativi e fondi ufficiali.

Il quadro che emerge per il 2026 è quindi più restrittivo rispetto agli anni precedenti: meno incentivi, meno percentuali e nuovi vincoli, salvo eccezioni. Una fase di transizione fiscale in cui si passa dal sostegno generalizzato a forme più selettive e legate alla condizione economica.

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