La lavatrice va pulita anche dentro? Ecco l’errore che tutti fanno ogni settimana senza saperlo

La lavatrice va pulita anche dentro

Anche se sembra pulita, la lavatrice ha zone invisibili dove si annidano residui e batteri. - www.rcovid19.it

Luca Antonelli

Agosto 7, 2025

Ogni settimana laviamo i vestiti, cambiamo lenzuola, sistemiamo asciugamani. E ogni volta premiamo il pulsante di avvio della lavatrice convinti che, una volta finito il ciclo, tutto sia perfettamente pulito. Eppure c’è un dettaglio che moltissime persone ignorano completamente: la lavatrice stessa non si pulisce da sola. Nonostante l’acqua, il detersivo e l’ammorbidente, all’interno dell’elettrodomestico si formano residui, incrostazioni, muffe e perfino batteri. Tutto questo avviene senza che ce ne accorgiamo, mentre pensiamo di avere un bucato igienizzato.

Il punto critico è che l’umidità costante, unita ai residui dei detersivi e delle fibre dei tessuti, crea un ambiente perfetto per la proliferazione invisibile. Il cattivo odore che senti ogni tanto non viene dai panni, ma dal cestello. Le macchie sui capi chiari, i cattivi odori persistenti e i risultati non perfettamente puliti hanno un’origine chiara: una lavatrice sporca dentro, dove non guardiamo mai.

Dove si nasconde lo sporco: i punti critici che nessuno pulisce mai

Uno degli errori più frequenti è trascurare le guarnizioni. Il bordo di gomma attorno all’oblò è una vera trappola per residui di sapone, capelli e acqua stagnante. Basta sollevare leggermente la guarnizione per vedere cosa si è accumulato: spesso uno strato scuro di sporco appiccicoso. E quel deposito, ogni volta che avviamo un lavaggio, si mescola all’acqua e finisce direttamente sui vestiti.

La lavatrice va pulita anche dentro
Il bordo in gomma dell’oblò è uno dei punti dove si accumula più sporco e muffa. – www.rcovid19.it

Un altro punto dimenticato è il cassetto del detersivo. I resti di ammorbidente e detersivo liquido formano uno strato viscido e maleodorante che può arrivare fino ai tubi interni. A ogni ciclo, quell’accumulo compromette la distribuzione dei prodotti, lasciando il bucato più sporco di prima. E mentre il filtro è noto per trattenere oggetti e fibre, pochissimi sanno che non basta pulire solo quello per dire di aver fatto manutenzione.

Poi c’è il cestello: la parte più visibile e, paradossalmente, la più trascurata. Anche se sembra lucido, è spesso ricoperto da una pellicola opaca, che si nota solo passando un dito. E lì, tra i fori, possono annidarsi muffe e batteri che resistono anche ai lavaggi ad alte temperature.

La combinazione di umidità, sporco invisibile e lavaggi frequenti a bassa temperatura crea un ambiente ideale per funghi, lieviti e microorganismi. Il rischio non è solo un bucato maleodorante, ma anche possibili irritazioni della pelle o reazioni allergiche in soggetti sensibili.

Come evitare l’errore settimanale e mantenere davvero pulita la lavatrice

Molti si affidano a prodotti specifici, spesso pubblicizzati come “pulitori per lavatrici”. Ma il vero segreto è nella costanza e nei gesti semplici. Una volta a settimana, basta fare un lavaggio a vuoto a 90°C con aceto bianco o bicarbonato per igienizzare l’interno e sciogliere i residui. Ogni 2-3 giorni, sarebbe utile asciugare le guarnizioni e tenere l’oblò aperto, per evitare la formazione di umidità stagnante.

Il cassetto del detersivo va smontato (basta tirarlo verso di sé) e lavato sotto l’acqua calda ogni 10 giorni. La guarnizione va controllata e pulita con una spugna umida e, se serve, con un po’ di aceto. Anche il filtro, spesso situato in basso a destra, va svuotato almeno una volta al mese, anche se non dà segnali evidenti.

Il consiglio finale: se senti un cattivo odore, se il bucato non è mai perfettamente pulito o se inizi a notare macchie che non c’erano, non guardare subito il detersivo. Guarda dentro la lavatrice. Forse è lei a chiedere aiuto.

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