Le 3 frasi da non dire mai a chi è in ansia: sembrano innocue, ma fanno peggio

le frasi che peggiorano tutto

L’ansia non si risolve con una battuta o con una frase di circostanza. - www.rcovid19.it

Luca Antonelli

Agosto 8, 2025

Quando qualcuno sta male, contano anche le parole: ecco cosa evitare per non peggiorare l’ansia

Chi ha vissuto momenti di ansia intensa sa quanto sia difficile spiegare cosa si prova. Il cuore accelera, i pensieri diventano ingestibili, il corpo reagisce senza un motivo chiaro. In quei momenti, anche un gesto piccolo può fare la differenza. E anche una parola sbagliata.

Molto spesso chi assiste a un attacco d’ansia o cerca di confortare una persona ansiosa, lo fa con buone intenzioni. Ma alcune frasi comuni, proprio perché generalizzate o superficiali, finiscono per minimizzare il malessere e creare distanza. Non è questione di essere gentili o meno: si tratta di comprendere davvero ciò che l’altro sta vivendo.

Stai calmo o devi solo rilassarti

Una delle frasi più ricorrenti, e allo stesso tempo più invalidanti, è dire a qualcuno in preda all’ansia di calmarsi. Chi è in ansia lo sa già di dover ritrovare la calma, ma non riesce a farlo. Sentirselo dire non solo non aiuta, ma genera frustrazione e senso di colpa: sembra un ordine, come se bastasse scegliere di stare meglio.

Ansia e parole sbagliate: le frasi che peggiorano tutto
Il peso delle parole nei momenti di fragilità. – www.rcovid19.it

La tensione nervosa non si spegne con un comando. Anzi, più ci si concentra sull’idea di “doversi calmare”, più si entra in un circolo vizioso. È come dire a chi ha il raffreddore “smetti di starnutire”. L’ansia non si disattiva a comando, ha bisogno di tempo, di spazio e di ascolto.

La persona che vive un momento di ansia ha bisogno di sentirsi accolta, non corretta. Invece di dire “stai calmo”, si può provare con un semplice: “sono qui”, “dimmi se posso fare qualcosa” o anche solo stare in silenzio accanto, senza forzare un dialogo.

Non c’è motivo per stare così o non è niente

Un’altra frase frequente è quella che sminuisce il malessere: “non hai motivo per stare così”, “non è niente”. Anche se detta per rassicurare, trasmette un messaggio opposto: “sei esagerato”, “non sei credibile”.

Per chi vive l’ansia, spesso non esiste una causa evidente. L’ansia arriva all’improvviso, anche quando tutto sembra andare bene. E dire che non c’è motivo, equivale a negare l’esperienza soggettiva dell’altro.

Chi ascolta dovrebbe invece validare l’emozione, anche senza capirla del tutto. Dire “capisco che ti senti così” è molto più utile di un “non dovresti sentirti in questo modo”. Anche perché l’ansia non segue logiche razionali: è un meccanismo di allarme interno che parte senza preavviso.

In più, frasi come “non è niente” possono creare un effetto opposto: la persona si chiude, non si sente compresa, e il malessere aumenta. È più utile chiedere come si sente, senza giudicare, anche se non si condivide la stessa percezione del momento.

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