Respiri zampironi in casa? Ecco cosa succede davvero ai tuoi polmoni (dentro quella spirale c’è più fumo di 70 sigarette)

Zampironi

Respiri zampironi in casa? Ecco cosa succede davvero ai tuoi polmoni - www.rcovid19.it

Lorenzo Fogli

Agosto 10, 2025

Le spirali antizanzare sembrano innocue, ma rilasciano pesticidi e fumo tossico. Scopri come agiscono e perché è meglio evitarle negli spazi chiusi.

Con l’arrivo dell’estate tornano anche loro: le spirali verdi, accese nei balconi, nelle case al mare, nei giardini. Le accendiamo convinti che ci proteggeranno dalle zanzare e, in effetti, lo fanno. Ma a quale prezzo? Uno studio comparativo ha evidenziato che una spirale accesa può produrre una quantità di particolato simile a quella sprigionata da oltre 70 sigarette. Questo dato, pur privo di conferme definitive in ambito oncologico, solleva dubbi legittimi sull’uso degli zampironi in ambienti chiusi o scarsamente ventilati.

Quello che respiriamo non è solo un odore forte e acre: è una miscela di composti tossici, inclusi i residui di combustione e sostanze attive chimiche pensate per colpire il sistema nervoso degli insetti. E proprio perché letali per loro, queste molecole – anche in quantità inferiori – non possono essere considerate del tutto sicure per l’uomo. La raccomandazione più sensata? Limitare l’uso di queste spirali a spazi aperti e ben ventilati, e non accenderle mai in camere da letto o in presenza di bambini.

Cos’è davvero uno zampirone e cosa contiene

L’aspetto classico è inconfondibile: una spirale piatta, color verde scuro, che brucia lentamente sprigionando un fumo persistente. A livello tecnico, però, uno zampirone è molto più di un semplice incenso. La sua storia comincia con Giovanni Battista Zampironi, farmacista veneto di fine Ottocento, che per primo intuì le proprietà del piretro, un fiore originario della Dalmazia capace di colpire il sistema nervoso degli insetti.

Da quella polvere si è arrivati a vere e proprie spirali composte da piretrine naturali o sintetiche (come la d-alletrina, un piretroide di sintesi) e da leganti chimici che ne garantiscono una combustione costante. Il principio attivo, una volta bruciato, viene rilasciato nell’aria sotto forma di particelle ultrafini che raggiungono gli alveoli polmonari. Qui sta il problema: se l’effetto è micidiale per le zanzare, sull’uomo non ci sono prove che sia sicuro nel lungo periodo. Anzi, le autorità sanitarie raccomandano di non abusarne, soprattutto in ambienti chiusi, dove la concentrazione delle sostanze inalate può raggiungere livelli preoccupanti.

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I piretroidi come la d-alletrina funzionano creando un’interferenza nei segnali nervosi dell’insetto, causandone paralisi e morte nel giro di pochi secondi. Oltre all’effetto letale, la sostanza ha anche un potere repellente: le zanzare, percependone l’odore, tendono a non avvicinarsi. Ma ciò che le allontana è lo stesso motivo per cui l’uomo dovrebbe pensarci due volte prima di accendere una spirale in casa.

Perché gli zampironi non sono adatti a tutti gli ambienti

In teoria, i principi attivi contenuti nelle spirali sono classificati come a bassa tossicità per l’uomo, ma questo vale solo a piccole dosi e in ambienti ventilati. Il vero rischio non è il piretroide in sé, ma la quantità di particolato rilasciato nella combustione. Secondo alcune analisi, l’esposizione costante può causare irritazioni agli occhi, alle vie respiratorie e, in soggetti sensibili, anche attacchi d’asma. Nei bambini e negli anziani, la soglia di tolleranza è ancora più bassa.

Non è un caso se molti esperti sconsigliano l’uso degli zampironi in camere da letto, anche se lasciate con la finestra aperta. Il fumo, per quanto disperso, può rimanere nell’aria per ore. E anche se il rischio di danni permanenti resta teoricamente basso, l’esposizione continua a questi composti non può essere ignorata.

Esistono alternative? Sì, e spesso più sicure ed efficaci. Le piante repellenti come citronella, basilico o geranio; le candele naturali al limone o all’eucalipto; gli spray biologici; o ancora le zanzariere a maglia fine. Tutti metodi meno invasivi, che non comportano rischi per la salute e che possono essere combinati tra loro per ottenere un’azione protettiva più ampia.

Affidarsi agli zampironi per tutta l’estate significa esporsi a un inquinante domestico di cui si sottovaluta spesso l’impatto. Il messaggio è chiaro: se proprio non se ne può fare a meno, meglio usarli solo all’aperto e per brevi periodi. Altrimenti, la soluzione green esiste già, ed è anche più sostenibile nel tempo.

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