Caso Chiara Poggi: la Procura rivela che il Dna in bocca appartiene a un altro cadavere

Rosita Ponti

Agosto 12, 2025

La Procura di Pavia ha comunicato che il profilo di Dna maschile trovato su una garza utilizzata per il prelievo nella bocca di Chiara Poggi, vittima del delitto di Garlasco avvenuto il 13 agosto 2007, non appartiene a un aggressore. Secondo le indagini, il campione sarebbe riconducibile a una contaminazione involontaria durante l’autopsia. Le analisi, condotte dai professori Carlo Previderè e Pierangela Grignani, hanno rivelato che il profilo coincide con quello di un soggetto sottoposto a un’altra autopsia in un periodo molto vicino a quello dell’esame effettuato sulla ventiseienne. Questo riscontro, secondo la Procura, riduce le possibilità che il campione fosse collegato a un complice dell’omicidio.

Analisi del Dna e risultati iniziali

Le indagini sul materiale biologico prelevato all’epoca hanno portato alla luce la presenza di un Dna maschile sconosciuto nella bocca di Chiara Poggi. Il reperto era stato raccolto tramite una garza durante l’autopsia condotta dal dottor Ballardini. Le nuove analisi hanno confermato la presenza di questo profilo genetico, stabilendo però che non era legato al caso di Chiara. Secondo gli esperti, il risultato suggerisce una contaminazione derivante da un contatto accidentale avvenuto in sala settoria, dove gli strumenti utilizzati per l’autopsia potrebbero aver interagito.

Contaminazione: l’ipotesi di un’altra autopsia

Il Procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, ha dichiarato che il Dna rinvenuto mostra “concordanza” con un altro cadavere esaminato nello stesso periodo. Le modalità di raccolta dei campioni e la vicinanza temporale tra le due autopsie potrebbero aver facilitato il trasferimento accidentale di materiale biologico. Gli esperti ritengono che la contaminazione possa essere avvenuta attraverso strumenti o materiali non adeguatamente isolati, come garze o pinze, utilizzati in successione.

Nuove verifiche affidate a Cristina Cattaneo

In parallelo, la Procura ha dato mandato all’antropologa e medico legale Cristina Cattaneo di svolgere nuove verifiche sulle cause della morte di Chiara Poggi. L’obiettivo è rivedere ogni elemento disponibile, considerando gli sviluppi recenti. Gli accertamenti, attualmente in corso, dovranno chiarire se ci siano ulteriori aspetti tecnico-scientifici utili a comprendere la dinamica dell’omicidio. I risultati di queste analisi potrebbero essere presentati in aula il 24 ottobre, data stabilita per l’incidente probatorio.

Le dichiarazioni della madre di Andrea Sempio

Mentre gli esperti sono impegnati nelle analisi scientifiche, il dibattito pubblico continua a intensificarsi. Andrea Sempio, amico di Marco Stasi e attualmente indagato per concorso nell’omicidio, continua a dichiararsi estraneo ai fatti. Sua madre, Daniela Ferrari, è intervenuta nella trasmissione “Filorosso”, esprimendo preoccupazione: “Credo che stiano cercando di incastrare mio figlio creando elementi falsi. Abbiamo sempre raccontato la verità e se le indagini saranno condotte correttamente, emergerà la nostra versione”. La signora Ferrari ha aggiunto che la famiglia sta vivendo “un incubo” dall’inizio di febbraio, quando Sempio ha ricevuto l’avviso di garanzia.

×