Botulismo, Iss: oltre 1.300 casi segnalati dal 2001, elevata incidenza nel Sud

Veronica Robinson

Agosto 13, 2025

Nel lasso di tempo compreso tra il 2001 e il 2024, il sistema di sorveglianza nazionale ha registrato un totale di 1.276 casi clinici sospetti di botulismo, con 574 di essi confermati attraverso test di laboratorio. Analizzando i dati, emerge che la maggior parte dei casi, precisamente 526, corrisponde a botulismo alimentare, rappresentando il 91,6% del totale. I restanti casi includono 43 (7,5%) di botulismo infantile e 5 (0,9%) di botulismo da ferita. Purtroppo, si registrano anche 15 decessi, portando il tasso medio di letalità della malattia a un preoccupante 2,6%. Queste informazioni sono state divulgate dall’Istituto Superiore di Sanità (ISS) in una nota dettagliata sul botulismo alimentare, in seguito a tragici eventi che hanno causato la morte di tre persone, avvenuti tra Diamante, in Calabria, e in Sardegna.

Analisi dei casi di botulismo in Italia

L’analisi dei dati forniti dall’ISS rivela un quadro complesso riguardo al botulismo in Italia. La predominanza dei casi di botulismo alimentare suggerisce che le pratiche di conservazione degli alimenti, in particolare quelle tradizionali, possano giocare un ruolo cruciale nell’insorgenza di questa malattia. Le tecniche domestiche di conservazione, come la preparazione di conserve e la sterilizzazione insufficiente, possono favorire la proliferazione del batterio Clostridium botulinum, responsabile della malattia.

In aggiunta, l’ISS ha evidenziato come la variabilità geografica possa influenzare l’incidenza del botulismo. Alcune regioni, come la Calabria e la Sardegna, sembrano essere più colpite, il che potrebbe essere attribuito a fattori culturali e alle abitudini alimentari locali. La consapevolezza e l’educazione riguardo ai rischi associati alla conservazione degli alimenti sono quindi fondamentali per ridurre il numero di casi.

Le misure di prevenzione e sensibilizzazione

Di fronte a questo allarmante fenomeno, l’Istituto Superiore di Sanità ha avviato diverse iniziative per sensibilizzare la popolazione sui rischi legati al botulismo. Campagne informative sono state lanciate, mirate a educare i cittadini sulle corrette pratiche di conservazione degli alimenti e sull’importanza di seguire linee guida specifiche per evitare contaminazioni.

Inoltre, l’ISS raccomanda che le persone che intendono preparare conserve fatte in casa seguano metodi sicuri, come la corretta sterilizzazione dei contenitori e il rispetto delle temperature di cottura. Le autorità sanitarie locali sono incoraggiate a monitorare attentamente i casi sospetti e a intervenire tempestivamente per prevenire ulteriori tragedie. La cooperazione tra istituzioni, professionisti della salute e cittadini è essenziale per affrontare e contenere l’emergenza legata al botulismo alimentare, garantendo così la sicurezza alimentare nel paese.

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