Il summit di Anchorage: aggiornamenti su Ucraina, petrolio e armi nucleari

Rosita Ponti

Agosto 13, 2025

Il vertice di Ferragosto in Alaska tra Donald Trump e Vladimir Putin si avvicina rapidamente, con l’incontro previsto per il 15 agosto 2025. A soli due giorni dall’evento, le informazioni riguardanti il programma e l’organizzazione rimangono scarse. Tuttavia, la Casa Bianca ha confermato che la città di Anchorage sarà la sede ufficiale del summit. L’incontro tra i due leader avrà come obiettivo un dialogo ampio, che non si limiterà alla crisi tra Mosca e Kiev, ma che intende anche avviare un possibile “reset” nelle relazioni tra Stati Uniti e Russia. Durante il vertice, si affronteranno temi cruciali come le sanzioni, il petrolio russo, le questioni nucleari e il possibile riavvio di relazioni commerciali che sono rimaste congelate per anni.

La sede del summit

L’autorità per l’aviazione civile degli Stati Uniti ha comunicato la chiusura di ampie aree di spazio aereo intorno ad Anchorage. Questa disposizione è necessaria poiché l’aeroporto della città e la base militare di Elmendorf-Richardson sono gli unici in grado di accogliere i due presidenti e le loro delegazioni. Questi scali possiedono piste di atterraggio idonee per l’Air Force One e l’aereo presidenziale russo, oltre a essere situati in prossimità di infrastrutture che possono gestire un elevato numero di diplomatici e personale di sicurezza, garantendo così la necessaria logistica per l’evento.

Video call tra i leader europei

Mentre a Anchorage si svolgerà il summit tra Trump e Putin, è previsto un incontro virtuale tra i leader europei. Questo incontro avrà lo scopo di monitorare gli sviluppi del vertice in Alaska. Donald Trump ha promesso di contattare i leader europei subito dopo il faccia a faccia con Putin per fornire aggiornamenti sull’esito delle discussioni. Questo collegamento evidenzia l’importanza della cooperazione internazionale e la necessità di un coordinamento tra le potenze occidentali in un momento così delicato.

L’obiettivo primario: la pace

Donald Trump mira a ottenere un risultato significativo, auspicando un cessate il fuoco tra Mosca e Kiev. Tuttavia, le condizioni che Putin potrebbe presentare sollevano interrogativi sulla capacità del presidente americano di negoziare un accordo che non comprometta la posizione dell’Ucraina. Trump ha più volte accennato a uno “scambio di territori”, ma Kiev e i leader europei restano scettici, temendo che ciò possa tradursi in cessioni a favore di Mosca.

Il nodo delle sanzioni

Trump ha frequentemente menzionato la possibilità di introdurre nuove sanzioni contro la Russia, ma finora non ha preso misure concrete. Alla scadenza di dieci giorni concessa a Putin per un cessate il fuoco, non sono state imposte punizioni, e il vertice con Putin è stato interpretato come un cambio di rotta. Nel Congresso, la spinta bipartisan per sanzioni più severe si è affievolita, in parte a causa delle dichiarazioni di Trump che ha fatto intendere di voler procedere autonomamente. Nel contesto, Putin spera di ottenere un allentamento delle restrizioni attualmente in vigore.

I dazi sul petrolio russo

In merito alle sanzioni secondarie, Trump ha già imposto dazi del 50% all’India per gli acquisti di petrolio russo, e ha lasciato aperta la possibilità di un’azione simile nei confronti della Cina. Tuttavia, il vicepresidente JD Vance ha sottolineato che la situazione con Pechino è più complessa, rendendo difficile qualsiasi decisione immediata.

Gli arsenali nucleari

Il summit rappresenta anche un’opportunità per riavviare il dialogo tra Stati Uniti e Russia sulla non proliferazione delle armi nucleari. Attualmente, l’unico accordo in vigore è il New Start, che si avvicina alla scadenza prevista per febbraio 2026. Gli esperti suggeriscono che un nuovo trattato potrebbe essere necessario per garantire la sicurezza globale e stabilire un quadro di cooperazione duraturo tra le due potenze.

×