Maria e Giuseppe hanno celebrato il loro matrimonio con rito cattolico all’interno del reparto di Terapia Intensiva dell’ISMETT di Palermo, il 2 gennaio 2025. La cerimonia ha avuto luogo mentre Maria, originaria di Malta, è ricoverata a causa di una grave miocardite.
Intervento della dottoressa Giovanna Panarello
La donna era giunta in Sicilia poche settimane prima, trasportata da un elicottero. Prima del trasferimento, era stata stabilizzata e collegata all’Extra Corporeal Membrane Oxygenation (ECMO) grazie all’intervento della dottoressa Giovanna Panarello, responsabile del reparto di Terapia Intensiva. La dottoressa e il suo team erano stati inviati a Malta per effettuare il recupero della paziente in emergenza.
Trattamento salvavita e accoglienza all’ISMETT
Il trattamento salvavita ha consentito a Maria di superare la fase acuta della malattia, permettendo un trasferimento sicuro a Palermo. All’ISMETT, la paziente è stata accolta da un’équipe multidisciplinare, che l’ha seguita costantemente durante il ricovero in Terapia Intensiva.
Il sogno di un matrimonio religioso
Maria, già sposata civilmente e profondamente legata alla sua fede, ha sempre desiderato celebrare il matrimonio con rito religioso. Giuseppe, suo marito, ha voluto realizzare questo sogno come gesto d’amore e speranza in un momento così difficile. L’ISMETT ha organizzato la cerimonia nel reparto, garantendo un ambiente protetto e la massima sicurezza clinica.
Atmosfera di commozione e gioia
La celebrazione ha visto la partecipazione di familiari, giunti da Malta insieme al parroco, creando un’atmosfera di commozione e gioia. Cinzia Di Benedetto, direttore sanitario dell’ISMETT, ha commentato: “È stata una grande gioia per tutto il personale vedere quanto l’amore possa dare forza anche nei momenti più difficili. Siamo orgogliosi di aver contribuito a realizzare questo desiderio, garantendo al contempo la massima sicurezza clinica.”
Programma per pazienti internazionali
L’ISMETT ha un programma dedicato ai pazienti internazionali, accogliendo da anni cittadini stranieri per cure altamente specialistiche. Attualmente, circa il 3% dei pazienti dell’istituto proviene dall’estero, evidenziando l’importanza di questa struttura nel panorama sanitario internazionale.