I tre minori coinvolti nell’omicidio stradale di Cecilia De Astis, avvenuto a Milano il 2 dicembre 2025, saranno trasferiti in comunità protette grazie alla cooperazione con il pronto intervento minori del Comune di Milano. Secondo quanto riportato dalla Polizia locale, la decisione di collocare i ragazzi in un ambiente sicuro è stata presa in accordo con la Procura minorile, che aveva presentato ricorsi urgenti per garantire la protezione dei minori in attesa di un provvedimento del Tribunale.
Intervento tempestivo e arresto
Un intervento tempestivo ha portato all’arresto di una minore sull’autostrada A6 Torino-Savona, nei pressi del casello di Fossano, in direzione di Ventimiglia. Due fratelli, tra cui il conducente del veicolo che ha causato la morte della signora De Astis, sono stati individuati in un terreno agricolo a Beinasco, in provincia di Torino.
Interrogatorio e dichiarazioni
Nel corso dell’interrogatorio presso il Comando della Polizia locale di via Custodi a Milano, uno dei ragazzi coinvolti ha dichiarato: “Abbiamo avuto paura e siamo scappati”. I minori erano a bordo di un’auto rubata quando hanno travolto e ucciso Cecilia De Astis, 71 anni, nel quartiere Gratosoglio.
Reazioni della madre
La madre di uno dei minori ha espresso il suo dolore, affermando: “Dall’alba che piango per la signora e per mio figlio. Non sono adulti, sono dei bambini”. Uscendo dal comando della polizia locale, ha raccontato ai giornalisti che i ragazzi erano tornati a casa tardi la domenica sera e solo in un secondo momento avevano rivelato l’accaduto. Ha aggiunto: “Se avessimo visto loro in auto, li avremmo fermati”.
Commento del figlio di Cecilia De Astis
Filippo Di Terlizzi, uno dei figli di Cecilia De Astis, ha commentato la tragedia, affermando che non può essere considerata una semplice “sfortuna”. Parlando con diverse testate tra cui Corriere della Sera, Repubblica e La Stampa, ha sottolineato l’urgenza di affrontare la questione della sicurezza, dichiarando: “Siamo dentro a un incubo. Qui parliamo della sicurezza di tutti”. Ha evidenziato che l’omicidio non doveva accadere e ha espresso preoccupazione per il futuro, affermando che i minori coinvolti non avrebbero dovuto trovarsi in quella situazione.
Ammissioni e interrogatori
I quattro ragazzi, di età compresa tra gli 11 e i 13 anni e provenienti da famiglie Rom, hanno ammesso di aver rubato oggetti dall’auto di un turista francese. Dopo aver trovato le chiavi, hanno deciso di riprendere il veicolo, dando inizio a una folle corsa che ha portato all’incidente fatale in via Saponaro. Gli agenti hanno interrogato i ragazzi per diverse ore, prima di affidarli alle madri, poiché il padre di uno di loro è attualmente detenuto e gli altri genitori risultano irreperibili.
Perquisizioni e refurtiva
Durante le perquisizioni nelle roulotte situate in via Salvanesco, gli agenti hanno rinvenuto la refurtiva e anche magliette dei Pokemon acquistate in un negozio. Non si escludono provvedimenti nei confronti dei genitori per la violazione degli obblighi legali relativi alla custodia dei minori.
Commento dello psichiatra
Lo psichiatra Leonardo Mendolicchio ha commentato l’accaduto, evidenziando che molti adolescenti non hanno interiorizzato il concetto di limite. Ha anche messo in luce il rapporto problematico con i social media, suggerendo che azioni come quella compiuta dai ragazzi possono essere percepite come prove di coraggio da mostrare online per ottenere riconoscimento.