Giovani musicisti provenienti dal Conservatorio Nazionale di Musica Edward Said hanno preso parte, il 4 agosto 2025, a una lezione condotta dai docenti della prestigiosa istituzione. Questo evento si è svolto nonostante le difficoltà causate dai bombardamenti israeliani, che hanno costretto studenti e insegnanti a lasciare la sede principale della scuola situata a Gaza. Il corpo docente ha continuato a offrire lezioni dai campi profughi e da edifici distrutti, mantenendo viva la passione per la musica.
Il conservatorio come punto di riferimento culturale
Il Conservatorio, fondato in Cisgiordania, ha rappresentato un punto di riferimento culturale per Gaza sin dall’apertura di una succursale avvenuta 13 anni fa. Qui, gli studenti hanno potuto apprendere la musica classica e diversi generi popolari, fino all’escalation del conflitto scatenato da Israele in risposta agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023. Prima dell’inasprirsi della situazione, gli studenti più talentuosi ricevevano permessi per uscire da Gaza e partecipare alla Palestine Youth Orchestra, l’ensemble del conservatorio, mentre altri si esibivano in concerti all’interno della Striscia.
La situazione tragica dopo i bombardamenti
Dopo 22 mesi di bombardamenti, la situazione è tragica. Suhail Khoury, presidente del Conservatorio, ha dichiarato che diversi studenti hanno perso la vita, tra cui la giovane violinista quattordicenne Lubna Alyaan, uccisa con la sua famiglia all’inizio del conflitto. La sede storica della scuola versa in uno stato di rovina; una foto condivisa da un insegnante a gennaio mostra l’edificio devastato, con muri crollati e stanze invase dai detriti.
La scarsità di strumenti musicali
La scarsità di strumenti musicali è un altro grave problema. Fouad Khader, coordinatore dei corsi del conservatorio, ha spiegato che pochi strumenti sono sopravvissuti ai combattimenti. Alcuni sono stati acquistati da persone sfollate per garantire che gli studenti potessero continuare a suonare. Tuttavia, molti di questi strumenti sono stati distrutti durante i bombardamenti.
Le lezioni di musica a Gaza City
Dopo l’inizio del cessate il fuoco a gennaio, Abu Amsha, 43 anni, insegnante di musica, è tornato a Gaza City, dove gran parte della città è stata distrutta. Negli ultimi sei mesi, ha lavorato nel centro della città, insieme ai colleghi che insegnano oud, chitarra, tamburi a mano e ney, un flauto di canna. Le lezioni si svolgono in tende o in edifici danneggiati del Gaza College, e gli insegnanti si recano anche negli asili per impartire lezioni ai più piccoli.
La preoccupazione tra insegnanti e genitori
La preoccupazione tra insegnanti e genitori è palpabile, specialmente dopo la decisione del gabinetto israeliano dell’8 agosto di prendere il controllo di Gaza City. Abu Amsha ha sottolineato che “lo strumento rappresenta l’anima di chi lo suona, è il suo compagno, la sua entità e il suo amico”. Ha aggiunto che “la musica è un barlume di speranza a cui tutti i nostri bambini e il nostro popolo si aggrappano nell’oscurità”.