In Alto Adige, la questione della segnaletica dei sentieri sta suscitando un acceso dibattito. La decisione di installare cartelli esclusivamente in tedesco ha sollevato forti critiche, in particolare da parte di Marco Galateo, rappresentante di Fratelli d’Italia e vicepresidente della Provincia autonoma di Bolzano. Galateo ha definito tale scelta “sbagliata, contro legge e buon senso”, annunciando l’intenzione di discutere la questione con il presidente della provincia, Arno Kompatscher.
Il dibattito sulla segnaletica
Il dibattito è emerso dopo che Carlo Zanella, presidente del Club Alpino Italiano (Cai) dell’Alto Adige, insieme a Tritan Myftiu, consigliere comunale di Fratelli d’Italia, ha documentato la presenza di segnaletica unicamente in tedesco in diverse aree montane della regione. Questa situazione ha sollevato preoccupazioni riguardo all’accessibilità e alla comprensibilità delle informazioni per i visitatori italiani e per i turisti che frequentano i sentieri.
Contesto culturale e linguistico
La polemica si inserisce in un contesto più ampio di discussione linguistica e culturale che caratterizza il territorio altoatesino, dove il bilinguismo è un tema delicato. La segnaletica stradale e turistica riveste un’importanza cruciale non solo per la sicurezza degli escursionisti, ma anche per la promozione di un turismo inclusivo e rispettoso delle diverse identità culturali presenti nella regione.
Necessità di un confronto
Galateo ha espresso la necessità di un confronto che possa portare a una soluzione condivisa, sottolineando l’importanza di garantire che la segnaletica sia comprensibile per tutti i cittadini e i visitatori. La questione è destinata a rimanere al centro del dibattito pubblico, mentre le autorità locali valutano le possibili azioni da intraprendere per risolvere questa controversia.