Il vulcano Etna, situato in Sicilia, continua a mostrare segni di attività, con flussi di lava che si sviluppano tra il cratere Bocca Nuova e il cratere di Sud-Est. Recentemente, il 15 gennaio 2025, le telecamere di sorveglianza dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) hanno documentato una colata lavica a un’altitudine di circa 2.980 metri. Gli esperti hanno osservato che il tremore vulcanico si mantiene a livelli medi, ma ha mostrato un incremento negli ultimi giorni.
Dettagli sull’attività vulcanica
Le sorgenti di attività vulcanica sono state localizzate a circa 2.900 metri sul livello del mare, tra i crateri Voragine e Nord Est. Secondo le analisi condotte dagli esperti dell’INGV, l’attività infrasonica, che misura le vibrazioni prodotte dal vulcano, risulta bassa sia in termini di frequenza che di ampiezza. Questa condizione suggerisce che, sebbene ci siano segni di attività, non ci sono al momento indicazioni di un’imminente eruzione di grande intensità.
Misure di sicurezza per il traffico aereo
Inoltre, le autorità hanno emesso un’allerta arancione per il traffico aereo, avvisando i voli di prestare attenzione alle possibili interruzioni dovute ai fenomeni vulcanici. Questa misura è stata adottata per garantire la sicurezza dei voli in prossimità dell’Etna, che è uno dei vulcani più attivi del mondo e una popolare attrazione turistica.
Monitoraggio della comunità scientifica
La comunità scientifica continua a monitorare attentamente la situazione, raccogliendo dati e analizzando i cambiamenti nel comportamento del vulcano. L’Etna, grazie alla sua posizione strategica e all’accessibilità, rappresenta un importante oggetto di studio per vulcanologi e geologi, che cercano di comprendere meglio i meccanismi alla base delle eruzioni vulcaniche e delle loro conseguenze. La sorveglianza costante è fondamentale per poter prevedere eventuali eventi futuri e per garantire la sicurezza della popolazione locale e dei visitatori.