Quattro anni dopo il ritorno dei talebani a Kabul, solo la Russia li riconosce

Rosita Ponti

Agosto 15, 2025

Ad oggi, la situazione in Afghanistan presenta un quadro complesso e controverso. Il 3 luglio 2025, la Russia ha ufficialmente riconosciuto il governo talebano, diventando l’unico Paese a farlo. Questo riconoscimento ha portato alla rimozione dei talebani dalla lista delle organizzazioni terroristiche da parte russa e ha favorito l’instaurazione di relazioni diplomatiche più solide con Kabul, culminando nell’invio di un ambasciatore talebano a Mosca.

Relazioni diplomatiche con altri paesi

Altri Paesi, come la Cina e l’Iran, insieme a diverse nazioni dell’Asia centrale, continuano a mantenere rapporti diplomatici e collaborazioni economiche con il governo talebano, ma non hanno ancora formalizzato un riconoscimento. Anche le potenze occidentali, tra cui Norvegia, Regno Unito e Stati Uniti, hanno avviato colloqui con i talebani, senza però concedere alcun riconoscimento ufficiale.

Anniversario del ritorno al potere

Il 15 agosto 2025, i talebani celebrano il quarto anniversario del loro ritorno al potere in Afghanistan. Le celebrazioni sono programmate in diverse città, con eventi significativi nel centro di Kabul, dove gli elicotteri lanceranno fiori e saranno issate le bandiere bianche e nere dell'”Emirato Islamico dell’Afghanistan“. Questa data segna il “Giorno della Vittoria“, commemorando la riconquista della capitale avvenuta il 15 agosto 2021.

Cambiamenti nelle celebrazioni

Tuttavia, le celebrazioni quest’anno si presentano in un contesto diverso. I talebani si erano già radunati la sera precedente presso l’ambasciata statunitense, accendendo fuochi d’artificio e sventolando bandiere. Nonostante ciò, la tradizionale parata militare, che si svolgeva con grande enfasi negli anni precedenti presso la base di Bagram, non avrà luogo. Un funzionario talebano ha confermato l’annullamento delle celebrazioni, senza fornire ulteriori dettagli.

Critiche alla politica del governo

Il governo talebano continua a trovarsi ai margini della comunità internazionale, che critica severamente le sue politiche repressive, caratterizzate da un’interpretazione rigida della legge islamica. Queste misure colpiscono in particolare le donne, a cui è negato l’accesso a università, palestre, saloni di bellezza, parchi e molte opportunità lavorative. All’inizio di luglio, la Corte penale internazionale ha emesso mandati di arresto per due leader talebani accusati di persecuzione delle donne afghane.

Appelli della comunità internazionale

Recentemente, relatori speciali delle Nazioni Unite hanno esortato la comunità internazionale a non normalizzare le relazioni con i talebani, denunciando il loro “regime violento e autoritario“. Questi esperti, nominati dal Consiglio per i diritti umani, hanno affermato che i talebani esercitano il potere “senza legittimità” e mostrano un evidente disprezzo per i diritti umani, l’uguaglianza e la non discriminazione.

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