Vertice Trump-Putin: la sorprendente ospitalità spartana in uno stadio di hockey sorprende i giornalisti russi

Rosita Ponti

Agosto 15, 2025

La situazione dei giornalisti russi giunti ad Anchorage, in Alaska, per seguire eventi legati alla politica internazionale ha sollevato un acceso dibattito sui social media. I cronisti, arrivati con tre voli dalla capitale russa, Mosca, si sono trovati ad affrontare condizioni di alloggio decisamente precarie, dormendo su letti pieghevoli allestiti in tende o stadi, mentre i colleghi occidentali sono stati sistemati in hotel.

Le condizioni di alloggio dei giornalisti

Tra i giornalisti presenti, spicca il nome di Andrei Kolesnikov, rinomato corrispondente del Kommersant, il quale ha condiviso la sua esperienza con uno stile narrativo evocativo. Kolesnikov ha descritto l’attesa prolungata sull’aereo e il viaggio verso il confine a bordo di un autobus vetusto, esprimendo stupore e incredulità per le condizioni in cui si trovano. “Ti rendi conto che non provi alcun rimpianto per la perdita storica, come in altri casi. Il cielo è azzurro sopra l’Alaska, le piogge cadono oblique tra le betulle, sembra la Russia, ma non è la Russia. E grazie a Dio”, ha commentato.

Le descrizioni degli alloggi non sono state meno critiche. Kolesnikov ha riferito di lettini “simili a barelle”, evidenziando la scarsa qualità delle sistemazioni. Le immagini diffuse mostrano come gli spazi allestiti nell’arena sportiva dei Sea Wolves assomiglino a reparti ospedalieri, con separazioni tra i letti realizzate con schermi neri. I giornalisti hanno ricevuto set di biancheria da letto composti da coperte e cuscini, ma non sono stati forniti asciugamani, che si trovano accanto alle docce in comune.

La reazione dei media e dei social

Altri cronisti sono stati sistemati nell’Alaska Airlines Center, stadio utilizzato per l’allenamento della squadra di hockey locale. Secondo quanto riportato dal corrispondente del Cremlino Alexander Yunashev, parte della delegazione russa è stata sistemata in un hotel a soli 15 minuti dallo stadio, ma non c’era abbastanza spazio per tutti. Alcuni media russi hanno quindi dovuto trovare rifugio nell’arena sportiva, in un campeggio improvvisato e in condizioni molto difficili.

La notizia delle sistemazioni “spartane” ha scatenato reazioni sui social network ucraini. Secondo i media russi, la situazione ha suscitato l’esultanza tra gli utenti, con commenti sarcastici e critiche. Il canale Telegram “Voice of Mordor” ha risposto agli ucraini, affermando: “Quei miserabili hanno improvvisamente ottenuto una vittoria: i giornalisti russi sono stati sistemati nello stadio, su brandine. Bene, siate felici, ok. Perché a parte questa vittoria non ne avrete altre”.

La polemica continua a crescere, mettendo in luce le differenze nelle condizioni di lavoro tra i giornalisti russi e quelli occidentali, e sollevando interrogativi sulle pratiche di accoglienza in occasioni internazionali.

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