Il 8 maggio 1945 ha segnato un momento cruciale nella storia mondiale con il Giorno della Vittoria in Europa (VE Day), che ha celebrato la fine della guerra in Europa. Tuttavia, mentre in Europa si festeggiava, migliaia di soldati delle Forze Armate erano ancora attivamente coinvolti nel conflitto in Estremo Oriente. La vera conclusione della Seconda Guerra Mondiale si è verificata solo il 15 agosto 1945, noto come VJ Day (Victory over Japan Day), quando il Giappone ha finalmente capitolato agli Alleati dopo i devastanti bombardamenti atomici di Hiroshima e Nagasaki.
In quel giorno storico, l’imperatore Hirohito ha annunciato, poco dopo mezzogiorno ora giapponese, l’accettazione dei termini della dichiarazione di Potsdam, che richiedeva la resa del Giappone. Questo annuncio, trasmesso via radio, ha segnato la fine di un’era di conflitto e sofferenza per il popolo giapponese.
A distanza di ottant’anni, il 15 agosto 2025, il Re Carlo ha commemorato il VJ Day, richiamando alla mente il famoso discorso del nonno, Giorgio VI. In un toccante intervento, Sua Maestà ha reso omaggio a coloro che hanno combattuto e perso la vita nel Pacifico, sottolineando che “il loro sacrificio non sarà mai dimenticato”. A Londra, i cittadini hanno osservato un momento di silenzio di due minuti presso il monumento nazionale di guerra per ricordare questo importante anniversario.
La cerimonia in Giappone: il premier Shigeru Ishiba esprime il rimorso per le vittime
Il 15 agosto 2025, il premier giapponese Shigeru Ishiba ha partecipato a una cerimonia commemorativa a Tokyo, dedicata all’ottantesimo anniversario della resa del Giappone nella Seconda Guerra Mondiale. Durante il suo discorso, Ishiba ha ribadito l’impegno del Giappone per il mantenimento della pace, evidenziando l’importanza di ricordare le esperienze dei sopravvissuti ai conflitti. Ha affermato che è fondamentale “tramandare i ricordi dolorosi” della guerra alle generazioni future.
In un gesto significativo, Ishiba ha utilizzato il termine “rimorso”, diventando il primo premier giapponese in oltre dieci anni a farlo durante questa commemorazione annuale. “Il rimorso e le lezioni di quella guerra devono essere impressi profondamente nei nostri cuori”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza della memoria collettiva.
A mezzogiorno, ora locale (le 5 in Italia), è stato osservato un minuto di silenzio, coincidente con il momento in cui ottant’anni fa l’imperatore Hirohito annunciava la resa del Giappone. L’attuale imperatore, Naruhito, insieme alla consorte Masako, ha espresso “profondo rimorso”, affermando che la calamità della guerra non dovrebbe mai ripetersi.
Circa 3.400 familiari delle vittime hanno partecipato alla cerimonia, ricordando i circa 3,1 milioni di caduti giapponesi durante il conflitto, un numero che include le vittime dei bombardamenti atomici. L’urgenza di trasmettere la memoria delle esperienze belliche è cresciuta in Giappone, soprattutto a causa del progressivo invecchiamento dei sopravvissuti. Per la prima volta, più della metà dei partecipanti alla cerimonia è risultata nata dopo la guerra, evidenziando la necessità di preservare la memoria storica per le generazioni future.