Lampedusa, l’ultimo saluto dei feretri: la richiesta di una naufraga

Rosita Ponti

Agosto 16, 2025

All’alba di oggi, i feretri delle vittime del naufragio avvenuto a largo di Lampedusa il 14 agosto sono stati sbarcati dal traghetto Las Palmas sulla banchina di Porto Empedocle. La cerimonia interreligiosa, dedicata alla memoria di coloro che hanno perso la vita in mare nel tentativo di raggiungere l’Europa, ha visto la partecipazione delle più alte autorità locali, tra cui il prefetto di Agrigento. Al termine del rito, le salme sono state accompagnate verso la loro ultima destinazione.

La suddivisione delle salme

La drammatica suddivisione dei feretri è stata gestita dalla Prefettura di Agrigento, che ha ricevuto un notevole supporto dai sindaci dei comuni agrigentini. Tre adulti saranno tumulati a Palma di Montechiaro, due a Grotte, uno a Castrofilippo e un altro a Joppolo Giancaxio. Per quanto riguarda la neonata di 11 mesi, inizialmente il papà e un’altra persona avrebbero dovuto essere sepolti a Canicattì, ma la madre della piccola ha avanzato una richiesta che cambierà il luogo della tumulazione per la bimba e il marito.

Il sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo, ha dichiarato: “C’è sempre stata la nostra disponibilità. Fino ad ora, Canicattì ha dato sepoltura a circa 130-140 migranti. Dobbiamo mostrare solidarietà, poiché queste persone perdono la vita nella ricerca di un po’ di pace, lavoro e un futuro migliore. È una situazione che tocca profondamente”. Corbo ha ricordato momenti toccanti, come quando nel 2007 accolse 11 bare in un’unica cerimonia: “È straziante vedere bare senza nome, solo con un numero”. Ha anche raccontato di una notte in cui, avvisato dalla questura, ha aperto il cimitero per permettere a una famiglia di riconoscere il loro congiunto annegato.

Ritardo nella sepoltura della neonata e del padre

La giovane madre somala, che ha perso la figlia di 11 mesi e il marito nel naufragio di mercoledì scorso, ha espresso il desiderio che entrambi possano essere sepolti nello stesso luogo in cui sarà tumulata anche lei. Attualmente, la donna si trova all’hotspot di Lampedusa, assistita da psicologi e dalla Croce Rossa, e potrebbe essere trasferita entro la serata o al massimo domattina.

A Canicattì sono già giunti tre feretri, tra cui quelli del padre e della figlia somali. La richiesta della madre è stata inoltrata tramite i rappresentanti di un’associazione al sindaco Corbo, che ha accolto i feretri presso il cimitero comunale. “Per il momento non procederemo alla tumulazione prevista per lunedì mattina”, ha dichiarato Corbo. “Aspetteremo per capire dove andrà a vivere la signora, che desidera avere vicino a sé la figlioletta e il marito”.

La donna, che ha assistito alla scena in cui la figlia le è scivolata dalle braccia mentre la barca imbarcava acqua, ha riconosciuto i corpi delle vittime guardando le foto delle 23 persone decedute mostrate dalla polizia, nella tarda serata di giovedì. Fino a quel momento, aveva nutrito la speranza che il marito potesse essere vivo, magari salvato da qualcuno e non ancora giunto all’hotspot di Lampedusa.

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