Monsoni devastano il nord del Pakistan: più di 300 vittime in 48 ore

Veronica Robinson

Agosto 16, 2025

La situazione in Pakistan, in particolare nella provincia di Khyber Pakhtunkhwa, è drammatica a causa delle recenti piogge monsoniche. Negli ultimi due giorni, il bilancio delle vittime è salito a 307 morti, un numero che potrebbe aumentare poiché le operazioni di soccorso sono ancora in corso. I corpi delle vittime sono stati recuperati da fango e acqua, evidenziando l’impatto devastante di questo evento meteorologico.

Le aree più colpite

L’Autorità per la Gestione dei Disastri ha identificato il distretto di Buner come il più gravemente colpito, con 184 vittime registrate. Altre aree hanno subito perdite significative: 36 persone sono morte a Shangla, 23 a Mansehra, 22 nello Swat e 21 a Bajaur. Le piogge hanno danneggiato anche 74 abitazioni nella provincia nelle ultime 24 ore, aggravando ulteriormente la già difficile situazione per le famiglie colpite.

La risposta del governo

In risposta a questa emergenza, il primo ministro pakistano, Shahbaz Sharif, ha convocato una riunione urgente per discutere le misure da adottare. Le autorità locali stanno cercando di coordinare gli sforzi di soccorso e assistenza, mentre il numero di vittime a livello nazionale continua a crescere. Secondo le stime ufficiali, dal 26 giugno, le inondazioni e gli incidenti legati alla pioggia hanno causato almeno 538 morti e 768 feriti in tutto il paese.

Impatto oltre i confini

Le conseguenze delle inondazioni non si limitano al Pakistan. Anche il Kashmir, sotto il controllo indiano, ha subito danni significativi, con decine di vittime e centinaia di persone costrette a evacuare le proprie abitazioni. Gli esperti avvertono che eventi meteorologici estremi come questi stanno diventando sempre più comuni nelle regioni himalayane dell’India e nelle aree settentrionali del Pakistan. Il cambiamento climatico è stato identificato come uno dei principali fattori che contribuiscono a questa crescente incidenza di nubifragi, evidenziando la necessità di misure urgenti per affrontare le sfide ambientali e umanitarie.

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