Da ‘baudeggiare’ a ‘pippobaudista’: i neologismi legati a Pippo Baudo

Rosita Ponti

Agosto 17, 2025

Pippo Baudo, figura iconica della televisione italiana, ha lasciato un’impronta indelebile nel linguaggio e nella cultura popolare del Paese. Come evidenziato dalle recenti analisi, il suo stile e la sua personalità hanno generato una serie di neologismi che sono stati ufficialmente riconosciuti e studiati da importanti istituzioni linguistiche come la Treccani e l’Accademia della Crusca. Questi termini non solo riflettono la sua influenza, ma rappresentano anche un affascinante fenomeno linguistico che merita di essere esplorato.

Il lessico di Pippo Baudo

La televisione italiana, se avesse un suo dizionario, avrebbe alla lettera B un’intera famiglia di termini legati a Pippo Baudo. Non si tratta solo di un conduttore, ma di un vero e proprio genere che ha definito un’epoca. Parole come “pippobaudismo”, “baudismo” e “baudeggiare” non sono frutto di un semplice gioco di parole, ma neologismi che testimoniano l’impatto del conduttore sull’immaginario collettivo. La Treccani definisce “pippobaudismo” come “il modo in cui Pippo Baudo ha interpretato il costume e la società italiana“, un termine che va oltre il semplice intrattenimento e si inserisce in un contesto sociologico.

La sua arte del varietà riesce a rappresentare un equilibrio tra cultura alta e popolare, unendo elementi di grande spessore culturale a quelli più leggeri e accessibili. Questo approccio ha reso il suo stile unico e inconfondibile, permettendo al pubblico di identificarsi e riconoscere in lui un linguaggio comune.

Definizioni e significati

Un altro termine significativo è “baudismo”, che secondo la Treccani descrive “l’atteggiamento, il comportamento, la concezione dello spettacolo tipici di Pippo Baudo”. Questo concetto racchiude l’idea di una televisione come missione popolare, caratterizzata da toni solenni e da un’attenzione particolare alla scaletta e alla qualità degli ospiti. La Treccani ha anche coniato il termine “baudeggiare”, utilizzato per descrivere chi cerca di emulare lo stile di Baudo, talvolta con risultati goffi. Questo verbo, sebbene inventato, è perfettamente comprensibile e comunica l’idea di un approccio teatrale e spettacolare.

In aggiunta, l’aggettivo “baudiano” si riferisce a tutto ciò che è “alla Pippo Baudo”, dal ritmo dei suoi programmi alla sua capacità di gestire situazioni impreviste in diretta. Per chi è devoto a questa scuola di pensiero, il termine “pippobaudista” rappresenta il fedele spettatore che non si lascia influenzare dalle tendenze più effimere della televisione contemporanea e sogna ancora una programmazione di qualità.

Un linguaggio in evoluzione

L’Accademia della Crusca, attraverso il linguista Luca Serianni, ha addirittura ipotizzato un nuovo verbo: “imbaudire”, che significa “assumere lo stile di Pippo Baudo”. Questa proposta, sebbene bizzarra, evidenzia come il linguaggio e la televisione siano entità in continua evoluzione. Pippo Baudo ha creato un linguaggio che è immediatamente riconoscibile e comprensibile per il pubblico italiano, senza la necessità di interpretazioni complesse.

Il fenomeno di Baudo è unico nel panorama della cultura italiana. Altri personaggi pubblici hanno dato vita a termini come “berlusconismo” o “felliniano”, ma nessuno ha generato un’intera famiglia di vocaboli con derivati verbali e suffissi multipli come il conduttore siciliano. La sua figura ha non solo influenzato la televisione, ma ha anche lasciato un segno profondo nella lingua italiana, dimostrando come l’intrattenimento possa intrecciarsi con la linguistica e la cultura.

Nel 2025, mentre i conduttori si susseguono e le mode cambiano, Pippo Baudo rimane un punto di riferimento linguistico e culturale, capace di unire nostalgia e analisi linguistica, dimostrando che l’intrattenimento può essere anche un veicolo di riflessione e crescita culturale.

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