Foad Aodi: “La televisione ha trasformato l’Italia nella nostra casa”

Veronica Robinson

Agosto 18, 2025

AgenPress. I Consigli Direttivi di AMSI – Associazione Medici di Origine Straniera in Italia, Co-mai – Comunità del Mondo Arabo in Italia, UMEM – Unione Medica Euromediterranea, del Movimento Internazionale Uniti per Unire e di AISC News – Agenzia Mondiale Britannica Informazione Senza Confini esprimono il loro profondo cordoglio per la scomparsa di Pippo Baudo, una figura iconica e riconosciuta come “padre e simbolo della televisione italiana degli ultimi 60 anni”.

Il Prof. Foad Aodi, fondatore e presidente di AMSI, UMEM e Uniti per Unire, nonché presidente onorario di Co-mai e direttore responsabile di AISC News, evidenzia l’importanza che Baudo ha avuto non solo nella cultura italiana, ma anche nel processo di integrazione delle comunità straniere nel Paese.

La televisione come strumento di integrazione

Il Prof. Aodi afferma che «la televisione è stata ed è la prima porta di ingresso per l’integrazione». L’attività di Pippo Baudo ha dimostrato come i programmi televisivi possano fungere da veicolo per l’inserimento sociale e culturale. Molti dei suoi format hanno coinvolto attivamente le comunità di origine straniera, permettendo loro di sentirsi parte integrante dei dibattiti e degli spettacoli trasmessi.

Aodi sottolinea che Baudo non ha mai sostenuto trasmissioni discriminatorie o politiche anti-immigrazione. Al contrario, la sua carriera è stata caratterizzata da una politica culturale per l’integrazione. Questo è il motivo per cui il conduttore è stato considerato il presentatore più amato dalle comunità straniere, dalle prime ondate migratorie degli anni ’70 fino ai giorni nostri.

Baudo e le comunità arabe: un legame profondo

Per le comunità arabe che vivono in Italia, sia nordafricane che mediorientali, Pippo Baudo è stato una figura ben nota e familiare. Il Prof. Aodi osserva che «ha fatto sentire tanti immigrati italiani tra gli italiani, perché con la sua televisione è entrato nelle nostre case e nelle nostre vite». La sua presenza ha contribuito a costruire legami culturali e un senso di appartenenza tra le diverse comunità.

Modelli di buona televisione e giornalismo

Il comunicato esprime anche l’impegno di Baudo nel promuovere una televisione “sana e buona”, che non si limitasse all’intrattenimento. Programmi storici come Fantastico e Sanremo hanno rappresentato l’identità italiana, mentre Baudo ha affrontato anche temi sociali di grande importanza, come l’immigrazione, l’integrazione culturale, la salute pubblica e il riconoscimento dei professionisti sanitari.

«Con Pippo Baudo – continua Aodi – abbiamo visto in televisione anche guerre dimenticate, storie di bambini e donne nel mondo, non solo musica e varietà. La sua è stata una televisione capace di unire, sensibilizzare e educare, diventando un patrimonio condiviso».

Le proposte di AMSI per il futuro della televisione

In seguito alla scomparsa di Pippo Baudo, attualmente si svolge la camera ardente al Teatro delle Vittorie di Roma, mentre i funerali si terranno mercoledì 20 agosto a Militello, in Sicilia, paese di origine del conduttore. AMSI e le organizzazioni partner rinnovano la loro proposta: «È fondamentale promuovere una televisione che si concentri su programmi per l’insegnamento della lingua italiana, sull’inserimento sociale e culturale e sul dialogo autentico con le comunità straniere, ascoltando direttamente le loro voci», afferma Aodi.

Il messaggio di Pippo Baudo alle nuove generazioni

Riguardo alla cittadinanza e all’integrazione dei cittadini di origine straniera, il Prof. Aodi ricorda la celebre frase di Pippo Baudo: “L’ho inventato io”. Nel settore della sanità e tra i giovani, si sta cercando di seguire lo stesso esempio: scoprire, valorizzare e dare spazio ai talenti. È essenziale intensificare questo processo per le nuove generazioni, attraverso programmi aperti a tutti, così da incentivare la nascita di nuovi talenti in vari ambiti. Questo rappresenta un passo fondamentale per l’integrazione e per sentirsi parte della comunità italiana. La vera cittadinanza, infatti, non si limita al possesso di un passaporto, ma implica amare l’Italia e condividere i suoi valori.

Con la scomparsa di Pippo Baudo, l’Italia perde non solo un grande protagonista dello spettacolo, ma anche un ponte culturale che ha contribuito a rafforzare l’identità condivisa tra italiani e immigrati. Il suo esempio rimane vivo, invitando a continuare a costruire una televisione e un giornalismo capaci di unire, integrare e far crescere il Paese attraverso la cultura e la comunicazione.

×