Aumento delle entrate fiscali e da interessi: la manovra avrà più risorse

Rosita Ponti

Agosto 19, 2025

La gestione dei conti pubblici italiani sta attraversando una fase cruciale nel 2025, con l’obiettivo di ridurre il deficit sotto il 3% già nel 2026 e di uscire dalla procedura di infrazione dell’Unione Europea. Parallelamente, il governo sta progettando una significativa riduzione dell’Irpef, portando l’aliquota dal 35% al 33% per i redditi medi fino a 60mila euro. La manovra economica si prepara a partire, sostenuta da un incremento delle entrate fiscali e contributive, che nei primi sei mesi dell’anno ha registrato una crescita di quasi 34 miliardi di euro, con 12,5 miliardi provenienti dai versamenti contributivi.

Incremento delle entrate fiscali e minori interessi sul debito

Le entrate fiscali mostrano un andamento positivo, in particolare l’Irpef, che ha visto un aumento del 34,4% con un incremento di 895 milioni di euro. Anche l’Ires ha contribuito con un aumento di 9,08 miliardi di euro, mentre l’Iva ha registrato un incremento di 2 miliardi. Gli incassi derivanti da attività di accertamento e controllo sono aumentati dell’8,3%, corrispondenti a 596 milioni di euro in più. La manovra economica si avvia con un clima di fiducia da parte dei mercati, evidenziato dal quasi annullamento dello spread tra Italia e Francia. Tre anni fa, il differenziale sui titoli decennali si attestava a 200 punti, mentre ora è sceso sotto i 10 punti, il livello più basso dal 2005. La diminuzione dei tassi di interesse consente di liberare maggiori risorse da investire. Questo miglioramento dello spread è attribuibile alla stabilità politica del governo Meloni e al forte deficit di bilancio della Francia.

Miglioramento del bilancio e revisione delle aliquote Irpef

Il miglioramento della situazione economica italiana è evidente anche nel confronto con altri paesi, come dimostra il Btp-bund che si attesta sotto gli 80 punti base. Questo è un chiaro segnale di fiducia da parte dei mercati, che osservano con attenzione la manovra di bilancio. Tra le priorità c’è la revisione delle aliquote Irpef, che potrebbe includere un’estensione per i redditi compresi tra 28mila e 60mila euro, riducendo l’aliquota dal 35% al 33%. L’intervento, che comporterebbe un costo di circa 4 miliardi di euro, porterebbe un beneficio annuo di circa 440 euro per i redditi fino a 50mila euro.

Rottamazione quinquies e attenzione alla sanità

Un altro tema centrale è la rottamazione quinquies, fortemente sostenuta dalla Lega, di cui ha parlato recentemente il vice ministro dell’Economia, Maurizio Leo. Le risorse sono anche destinate a stabilizzare l’Ires premiale per le aziende in regola con i conti e che assumono personale. La sanità, argomento di dibattito politico, riceverà finanziamenti significativi, con il ministro della Salute, Oreste Schillaci, che ha già annunciato l’assegnazione di due miliardi in più.

Riforma delle pensioni e sterilizzazione dell’aumento dell’età

La questione delle pensioni è al centro dell’attenzione, con l’aumento dell’aspettativa di vita che porterà, nel 2027, a un incremento di tre mesi dell’età pensionabile. Il governo, attraverso il ministro Giancarlo Giorgetti, ha garantito che questo aumento sarà sterilizzato, con l’intenzione di trovare le risorse necessarie. Il sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon, ha confermato l’impegno a bloccare questo aumento, sebbene la cancellazione della norma potrebbe arrivare solo nel 2029. La Lega sta spingendo affinché i 64 anni diventino la soglia per la libertà pensionistica, con l’idea di permettere l’uso della previdenza complementare per aumentare le pensioni e consentire un’uscita anticipata per chi ha almeno 25 anni di contributi. Anche l’opzione donna, che ha esaurito i suoi effetti, potrebbe essere rivista, mentre l’idea di quota 41 sembra ormai abbandonata.

×