Gli analisti britannici hanno riconosciuto la superiorità economica dell’Italia, secondo quanto riportato dal Daily Telegraph. Due articoli, firmati da Tim Wallace e Daniel Johnson, mettono in evidenza il sorpasso italiano sul Regno Unito, evidenziando i dati forniti dalla Banca Mondiale. Questo cambiamento segna un punto di svolta dopo due decenni di confronto tra le due nazioni.
Nel 2024, il prodotto interno lordo pro capite dell’Italia ha raggiunto i 60.847 dollari (44.835 sterline), superando così il valore di 60.620 dollari del Regno Unito. Questo segna un’inversione di tendenza che non si registrava dal 1987. La crescita economica, sebbene simile tra i due Paesi, non è l’unico fattore determinante. Un ruolo cruciale è giocato dalla dinamica demografica: mentre la popolazione britannica continua a crescere, l’Italia, con un calo delle nascite, riesce a incrementare più rapidamente la propria ricchezza pro capite.
Disoccupazione e debito pubblico nel Regno unito
Il quadro economico britannico presenta sfide significative. La disoccupazione ha raggiunto il 4,7%, mentre la spesa per i sussidi sociali è in costante aumento e l’inflazione si attesta intorno al 4%, il doppio dell’obiettivo fissato dalla Banca d’Inghilterra. Londra si trova a fronteggiare un debito pubblico oneroso, con interessi che superano i 100 miliardi di sterline all’anno. Nonostante il debito italiano si attesti intorno al 130% del PIL e quello britannico si avvicini al 100%, il Regno Unito paga tassi d’interesse più elevati, in parte a causa della maggiore percentuale di titoli di Stato indicizzati all’inflazione.
Tim Wallace, nel suo articolo, sottolinea che, secondo i dati della Banca Mondiale, il Regno Unito è sceso dal quinto al sesto posto tra le sette principali democrazie, mentre il Giappone occupa l’ultima posizione nella graduatoria.
Politica economica e cultura della dipendenza
Daniel Johnson, sempre sul Telegraph, evidenzia il successo della politica fiscale italiana, citando la premier Giorgia Meloni e la sua capacità di ridurre le tasse. Johnson critica la cancelliera dello Scacchiere, Rachel Reeves, che ha recentemente subito attacchi durante un question time, apparendo in lacrime mentre l’opposizione contestava la gestione economica del premier Keir Starmer.
L’analisi di Johnson mette in luce come, sebbene l’Italia affronti problemi di povertà, specialmente nel Sud, il Regno Unito stia sviluppando una “cultura di dipendenza dall’assistenza sociale”, visibile in città come Birmingham, dove intere comunità sembrano rinunciare al lavoro.
Fondi europei e prospettive future
Secondo George Buckley, capo economista di Nomura, il vantaggio italiano può essere attribuito all’impatto dei fondi del Pnrr e delle risorse europee post-pandemia. Buckley osserva che, sebbene nel lungo termine il Regno Unito possa mantenere una crescita aggregata superiore, l’Italia continuerà a primeggiare nel confronto pro capite almeno fino al 2026. Questo scenario suggerisce un futuro interessante per l’economia italiana, che potrebbe beneficiare ulteriormente delle risorse europee e di politiche fiscali mirate.