Il 19 agosto 2025, a Pordenone, il dibattito sull’uso del taser da parte delle forze dell’ordine ha preso piede, evidenziando le differenze nella sua applicazione sul territorio regionale. Questo dispositivo, descritto da esperti come uno strumento di dissuasione, ha l’obiettivo di ridurre l’uso di armi da fuoco da parte delle forze dell’ordine.
Il taser come strumento di deterrenza
L’assessora alla sicurezza di Pordenone, Elena Ceolin, ha dichiarato che l’adozione del taser nella città ha mostrato risultati positivi, contribuendo a una diminuzione della violenza e delle situazioni di rischio. Secondo Ceolin, il taser non solo serve a proteggere gli agenti, ma ha anche un effetto dissuasivo sui potenziali trasgressori, rendendo le strade più sicure. Tuttavia, il dirigente provinciale di Trieste del sindacato autonomo di Polizia Locale Si.a.po.l, Alessandro Brescia, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla mancanza di una legislazione adeguata in Italia per l’uso di questo dispositivo.
Brescia ha sottolineato che chi utilizza il taser non gode di una protezione giuridica, il che pone interrogativi sulla sicurezza legale degli agenti. Di conseguenza, il sindacato raccomanda l’uso di strumenti alternativi, come lo spray urticante, che offre una maggiore copertura legale e una minore esposizione a rischi giuridici.
La situazione attuale e le prospettive future
In diverse località del Friuli Venezia Giulia, l’implementazione del taser avviene in modo discontinuo, con alcune forze dell’ordine che lo adottano mentre altre rimangono scettiche. Questo approccio a macchia di leopardo crea disparità nella percezione della sicurezza e nella preparazione degli agenti. Le autorità locali stanno valutando la possibilità di una formazione più approfondita per gli agenti che utilizzano il taser, al fine di garantire che sia impiegato in modo appropriato e sicuro.
La questione della regolamentazione del taser è diventata cruciale, con richieste da parte di esperti e sindacati affinché il governo prenda in considerazione una legge che stabilisca linee guida chiare per l’uso di questo strumento. La mancanza di normative specifiche potrebbe influenzare non solo la sicurezza degli agenti, ma anche quella dei cittadini, rendendo urgente un intervento legislativo.
L’adozione del taser, quindi, non è solo una questione di tecnologia, ma coinvolge anche aspetti legali e di formazione, che necessitano di attenzione e risorse per garantire un uso responsabile e sicuro da parte delle forze dell’ordine.