Il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, ha recentemente avallato l’occupazione di Gaza City da parte delle forze armate israeliane, definendola un passo necessario per garantire la sicurezza dello Stato di Israele e per smantellare le strutture operative di Hamas. Questa dichiarazione è stata rilasciata nella mattinata del 15 maggio 2025, in un contesto di crescente tensione nella regione.
Le dichiarazioni di Israel Katz
Katz ha sottolineato l’importanza strategica di Gaza City, descrivendola come il “cuore operativo del terrorismo”. Nella sua comunicazione, ha affermato che Israele non può permettere a Gaza di rimanere una base per attacchi contro il Paese. Ha precisato che l’occupazione rappresenta una fase temporanea, ma essenziale per la sicurezza nazionale. Le sue parole hanno evidenziato la determinazione di Israele a mantenere il controllo su aree strategiche fino a quando non sarà garantita la sicurezza.
Le operazioni militari in corso
Da diversi giorni, le forze armate israeliane, supportate da mezzi corazzati e copertura aerea, hanno preso il controllo di ampie zone nel centro di Gaza City. Gli scontri con i miliziani armati continuano a intensificarsi, mentre migliaia di civili tentano di fuggire dalle aree più colpite. Fonti palestinesi riportano centinaia di vittime, sebbene tali dati non possano essere verificati in modo indipendente. La situazione umanitaria è critica, con molte famiglie costrette a lasciare le proprie abitazioni in cerca di sicurezza.
Reazioni internazionali e diplomatiche
L’occupazione di Gaza City ha suscitato reazioni forti e immediate sulla scena diplomatica internazionale. Le Nazioni Unite hanno espresso grave preoccupazione per l’escalation del conflitto, esortando le parti coinvolte a garantire la protezione dei civili. Anche l’Unione Europea ha sollevato interrogativi sull’uso prolungato di forze terrestri nei centri abitati, definendo tale approccio “discutibile”. Queste posizioni riflettono la crescente apprensione per le conseguenze di un conflitto che sembra sempre più lontano da una risoluzione pacifica.
Le prospettive future per Gaza
Nonostante l’occupazione militare in corso, Katz ha escluso la possibilità di un ritorno duraturo di Israele al controllo della Striscia di Gaza. Ha affermato che non c’è intenzione di rimanere a lungo, ma ha anche avvertito che Gaza non può essere lasciata nelle mani di coloro che la utilizzano per lanciare attacchi. Katz ha indicato che, una volta superata la minaccia di Hamas, sarà necessaria l’istituzione di un’amministrazione nuova e responsabile per garantire la stabilità nella regione. La crisi nella Striscia di Gaza continua a essere al centro dell’agenda internazionale, mentre gli appelli per un cessate il fuoco si scontrano con una realtà sempre più militarizzata.