Il sale grosso è davvero utile contro il calcare e per ammorbidire i capi? Ecco cosa succede quando lo metti nel cestello, tra miti da sfatare e consigli pratici.
L’uso del sale grosso in lavatrice è uno di quei rimedi della tradizione domestica che continua a far discutere: da un lato c’è chi lo considera un anticalcare naturale e un ottimo alleato contro i cattivi odori, dall’altro ci sono dubbi fondati sui possibili danni ai componenti interni della macchina. Tra chi lo versa nel cestello senza esitazioni e chi teme di compromettere il buon funzionamento dell’elettrodomestico, vale la pena chiarire quali effetti ha realmente questa sostanza e in quali casi può essere un’opzione utile (ma non miracolosa).
Perché si mette il sale grosso in lavatrice e cosa fa davvero
Il principale motivo per cui il sale viene usato in lavatrice riguarda la sua capacità di contrastare il calcare. Nelle zone dove l’acqua è dura, cioè ricca di sali di calcio e magnesio, si tende a sviluppare una maggiore quantità di incrostazionisu tubi, resistenze e cestello. Il sale grosso, sciogliendosi durante i lavaggi a vuoto, aiuta a ridurre questi depositi, seppure in modo limitato rispetto a un prodotto specifico.
Un altro effetto del sale è quello di ammorbidire i tessuti, rendendo ad esempio asciugamani e lenzuola più soffici. Nei lavaggi con capi scuri, può contribuire a fissare meglio i colori, mentre su tessuti bianchi leggermente ingialliti ha un blando effetto sbiancante, specie se viene usato in ammollo prima del lavaggio.

Infine, svolge un’azione igienizzante se impiegato durante cicli a temperature elevate. In questo caso, il consiglio è versarne circa 1 kg nel cestello, senza caricare la macchina, e avviare un programma a 90°C. Questo trattamento, ripetuto una volta al mese, può aiutare a limitare muffe e batteri responsabili dei cattivi odori.
Rischi, dosi corrette e quando è meglio evitarlo
Nonostante le potenzialità, usare troppo sale grosso o inserirlo con troppa frequenza può diventare controproducente. Alcuni modelli di lavatrici, specie quelli più recenti con componenti elettroniche e sistemi interni più delicati, non sono progettati per trattamenti salini, e il rischio è quello di favorire la corrosione delle parti metalliche, soprattutto se il risciacquo post-lavaggio non è accurato.
Il metodo più sicuro è versare il sale direttamente nel cestello. Evita di inserirlo nel vano del detersivo, dove potrebbe causare intasamenti o danneggiare le guarnizioni. Nei lavaggi normali, bastano 2 o 3 cucchiai mescolati ai capi, una volta ogni tanto. In caso di tessuti delicati, è preferibile fare prima una prova su un solo capo.
Un uso improprio del sale può anche non risolvere il problema del calcare se l’acqua della zona è particolarmente dura: in questi casi è consigliabile alternarlo o abbinarlo a prodotti anticalcare professionali. Alcune case produttrici, come indicato nei manuali d’uso, sconsigliano del tutto l’uso del sale non previsto dal sistema interno. Leggere le istruzioni del proprio modello resta quindi fondamentale prima di integrare questo rimedio.
Infine, se si cercano alternative naturali, è utile confrontare il sale con bicarbonato e aceto: il primo è ottimo per neutralizzare gli odori, il secondo viene spesso usato per disincrostare ma può risultare aggressivo su guarnizioni e tubature. Ogni rimedio ha pro e contro, e nessuno è una soluzione universale. La scelta dipende sempre da ciò che si vuole ottenere e da quanto è sensibile l’elettrodomestico.