Coma etilico a 12 anni e overdose a 15: cresce il numero di casi gravi tra i giovani

Rosita Ponti

Agosto 21, 2025

La situazione riguardante l’abuso di sostanze alcoliche e stupefacenti tra i giovani in Italia sta assumendo contorni allarmanti. Recenti episodi, come quelli avvenuti il 15 agosto 2025 a Tigullio, evidenziano la gravità del fenomeno. In questa località, sei adolescenti sono stati trasportati al pronto soccorso di Lavagna a causa di intossicazioni da alcol, tre dei quali si trovavano in coma vigile. Un altro caso preoccupante si è verificato sul lungomare di Rapallo, dove una ragazza è stata trovata in coma etilico alle quattro del mattino. Anche a Torchiarolo, in provincia di Brindisi, un’adolescente di 13 anni è stata soccorsa dopo un festeggiamento in spiaggia che ha comportato un consumo eccessivo di alcol.

L’allerta proviene da diversi ospedali, tra cui il prestigioso Bambino Gesù di Roma, dove si sta registrando un incremento preoccupante di casi di coma etilico tra i minori. I medici segnalano che si stanno presentando casi di ragazzi di appena 12 anni in condizioni critiche, con genitori che li portano in ospedale descrivendo situazioni definite “disastrose”. In un periodo di due mesi, 24 minori sono stati ricoverati, con una media di uno ogni due giorni. Questo numero è significativamente superiore rispetto ai periodi in cui le scuole sono aperte. Sebastian Cristaldi, responsabile del pronto soccorso, ha messo in evidenza come molti di questi giovani siano poco più che bambini, con casi di 12enni in stato soporoso e 15enni che hanno abusato di sostanze come la cocaina.

Il binge drinking e le sue conseguenze

Il fenomeno del binge drinking, caratterizzato dall’assunzione di più di cinque drink in breve tempo e lontano dai pasti, sta diventando sempre più comune tra i giovani. Secondo uno studio condotto dall’Università Cattolica, questo comportamento, pericoloso e sottovalutato, è ormai percepito come un rito di passaggio, ma comporta seri rischi di dipendenza da alcol in età precoce. La ricerca, guidata dai professori Giovanni Addolorato e Antonio Gasbarrini, ha coinvolto 2704 studenti di età compresa tra i 13 e i 20 anni, frequentanti le scuole superiori di Roma e del Lazio.

Dai risultati emerge che circa l’80% degli intervistati consuma bevande alcoliche, nonostante il divieto di vendita ai minori. Molti di loro non hanno ricevuto alcuna informazione sui rischi legati al consumo di alcol, in particolare per la loro giovane età. Il 6,1% dei partecipanti ha mostrato segni di disturbo da uso di alcol, con il 4,9% diagnosticato con abuso e l’1,2% con dipendenza. Il professor Addolorato ha sottolineato che i ragazzi con diagnosi di dipendenza erano esclusivamente quelli che praticavano il binge drinking, mentre non si riscontravano casi tra coloro che non seguivano questo comportamento.

Le conseguenze fisiche e psicologiche

Le conseguenze dell’abuso di alcol sono gravi e riguardano principalmente il fegato e il cervello. Gianni Testino, presidente della Società italiana di Alcologia (Sia), ha commentato un episodio recente che ha coinvolto dieci adolescenti, tra i 13 e i 16 anni, che sono finiti in coma etilico a Vasto Marina durante una festa. I giovani sono stati trasportati all’ospedale San Pio, dove sono stati stabilizzati con urgenza. Testino ha espresso preoccupazione per due fattori: l’età dei ragazzi coinvolti e l’influenza negativa dei genitori, che spesso danno un cattivo esempio.

Il tempo necessario per smaltire l’alcol è significativamente maggiore nei giovani rispetto agli adulti. Ad esempio, un adulto impiega circa 90 minuti per metabolizzare un bicchiere di vino, mentre un ragazzo richiede almeno tre ore. Testino avverte che anche un consumo moderato di alcol può portare a intossicazione, compromettendo funzioni cerebrali vitali come il ragionamento e la coordinazione. Gli effetti possono includere blackout e difficoltà di parola, con un recupero che richiede almeno dieci mesi di astinenza, senza garanzia di un recupero completo.

Il fenomeno delle droghe tra i giovani

Oltre all’alcol, il consumo di droghe tra i minori è in aumento. Tra il 1° giugno e il 1° agosto 2025, l’ospedale Bambino Gesù ha registrato otto accessi di minori per consumo di sostanze stupefacenti, con i cannabinoidi che rappresentano il 90% dei casi. Nel 2023, quasi 360.000 studenti minorenni hanno consumato almeno una sostanza illegale, un dato che evidenzia un trend crescente nel post-pandemia. Tra questi, 54.000 ragazzi tra i 15 e i 19 anni hanno dichiarato di aver fatto uso di cocaina, con un incremento significativo rispetto all’anno precedente.

Le nuove sostanze psicoattive (Nps) stanno guadagnando popolarità, con circa il 6,4% degli studenti che ne ha fatto uso nell’ultimo anno. Queste sostanze, tra cui i cannabinoidi sintetici e il fentanyl, sono facilmente accessibili online e la percezione del rischio tra i giovani è bassa. Nonostante la cannabis rimanga la droga più utilizzata, preoccupa l’aumento della concentrazione di THC, che la rende più pericolosa. La percezione del rischio associato all’uso di sostanze psicoattive tra gli studenti è solo leggermente superiore al 50%.

La questione richiede un’attenzione particolare. I pediatri suggeriscono di investire nell’educazione e nella prevenzione, piuttosto che nella repressione. Le scuole, che rappresentano un ambiente cruciale per i giovani, dovrebbero diventare il fulcro di iniziative volte a sensibilizzare sui rischi legati all’abuso di alcol e droghe, affinché i ragazzi comprendano le conseguenze a lungo termine delle loro scelte.

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