La mappatura dei nei rimane fondamentale durante la visita dermatologica

Rosita Ponti

Agosto 21, 2025

Giovanni Pellacani, presidente della SIDeMaST (Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e delle Malattie Sessualmente Trasmesse), ha chiarito che la mappatura dei nei continua a essere parte fondamentale della visita dermatologica. Questa affermazione è emersa in risposta alle recenti polemiche sollevate in Veneto riguardo alla percezione di un possibile arretramento nella prevenzione. Pellacani ha sottolineato che, contrariamente a quanto riportato, la mappatura dei nevi non è mai stata formalmente considerata una prestazione autonoma nei Livelli Essenziali di Assistenza (Lea), ma è sempre stata inclusa nella visita dermatologica, durante la quale il dermatologo può utilizzare strumenti di base come la dermatoscopia manuale.

Tecniche e organizzazione delle visite dermatologiche

Pellacani ha spiegato che le tecniche più avanzate, come la videodermatoscopia digitale e la mappatura fotografica seriale, rientrano nelle indagini di secondo livello. Questi esami devono essere eseguiti solo se ritenuti necessari dal dermatologo in base alla valutazione clinica del paziente. L’aggiornamento dei Lea non implica una diminuzione della protezione per i pazienti, ma piuttosto un chiarimento nella gestione delle prestazioni. La SIDeMaST ha proposto di diversificare le modalità di accesso alle visite dermatologiche, creando due percorsi distinti.

Il primo è la visita dermatologica oncologica, che diventa esigibile quando il medico di medicina generale rileva una lesione sospetta, garantendo un intervento entro 10 giorni. Il secondo percorso è quello della visita dermatologica generale, destinata a tutte le altre patologie cutanee non oncologiche, come le malattie infiammatorie o le infezioni. Questa distinzione permette di ottimizzare le risorse, assicurando un accesso rapido per i casi sospetti e una gestione ordinata degli screening.

Crescita dei casi di melanoma e importanza della prevenzione

Paolo Ascierto, presidente della Fondazione Melanoma e direttore dell’Unità di Oncologia Melanoma presso l’Istituto Pascale di Napoli, ha evidenziato l’importanza della visita dermatologica con dermatoscopia per lo screening del melanoma, il tipo di cancro della pelle più aggressivo. Ascierto ha commentato le recenti polemiche venete, sottolineando che le linee guida internazionali, comprese quelle dell’OMS, ESMO e ASCO, raccomandano una visita annuale o semestrale per i pazienti a rischio o con nei sospetti.

Attualmente, il numero di casi di melanoma in Italia è in aumento. Ascierto ha riportato che questo tumore rappresenta uno dei principali tumori in età giovanile, costituendo il terzo tumore più comune sotto i 50 anni. L’incidenza è passata dai 6.000 casi nel 2004 agli oltre 17.000 stimati per il 2024. La prevenzione e la diagnosi precoce sono quindi cruciali. Ascierto ha messo in guardia sui rischi legati a eventuali ritardi diagnostici, evidenziando come tali ritardi possano avere un impatto significativo sulla salute pubblica e sui costi per il sistema sanitario.

×