Scoperta la causa di una malattia infantile: il ruolo dell’autodistruzione cellulare

Veronica Robinson

Agosto 21, 2025

L’attivazione della proteina Sting, un elemento chiave del sistema immunitario, si rivela fondamentale per avviare il processo di morte cellulare programmata. Questo meccanismo, che induce le cellule a auto-distruggersi, è alla base di una malattia genetica infantile nota come Savi. La scoperta è frutto di un’indagine congiunta condotta dall’Università di Colonia e dall’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature. La ricerca rappresenta un passo avanti significativo nella lotta contro le malattie autoinfiammatorie, come la Savi, caratterizzata da vasculopatia associata a Sting e che si manifesta in età infantile.

Il ruolo di sting nella morte cellulare programmata

Il team di ricerca, guidato da Gianmaria Liccardi, junior group leader presso l’Istituto di Biochimica I e affiliato al Centre for Molecular Medicine Cologne e al Cecad Cluster of Excellence for Aging Research, ha identificato come Sting, un sensore del sistema immunitario che monitora infezioni e danni cellulari, attivi un’altra proteina, Zbp1. Questa proteina è responsabile di un tipo specifico di morte cellulare programmata, noto come necroptosi. La scoperta stabilisce un legame tra la morte cellulare programmata e l’insorgenza di gravi malattie infiammatorie, evidenziando l’importanza di questi meccanismi biologici nella patologia.

I ricercatori hanno rinvenuto evidenze di un’attivazione anomala della morte cellulare programmata nelle cause della Savi. Attraverso esperimenti su modelli animali, il blocco di questo processo ha portato a un significativo miglioramento dei sintomi, a una riduzione della gravità della malattia e a un prolungamento della sopravvivenza degli esemplari. Tali risultati suggeriscono che un intervento mirato sulla morte cellulare programmata potrebbe avere effetti terapeutici rilevanti.

Prospettive future nella ricerca terapeutica

Liccardi sottolinea l’importanza della scoperta, affermando che Sting funge anche da motore diretto della morte cellulare infiammatoria. Targetizzare il processo di morte cellulare programmata apre nuove possibilità per approcci terapeutici non solo per la Savi, ma anche per altre malattie autoinfiammatorie correlate a Sting. Questo studio rappresenta un’importante opportunità per lo sviluppo di farmaci innovativi che possano inibire la necroptosi, offrendo nuove speranze a pazienti affetti da sindromi autoinfiammatorie attualmente prive di cure efficaci.

La ricerca prosegue, con l’obiettivo di comprendere meglio i meccanismi alla base di queste malattie e di tradurre questi risultati in terapie cliniche efficaci. Con il progresso della scienza, l’aspettativa è che si possano sviluppare trattamenti mirati, capaci di migliorare la qualità della vita dei pazienti e di affrontare le sfide poste da malattie complesse come la Savi e altre affezioni autoinfiammatorie.

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