Un video di grande impatto ha fatto il giro dei social network, diffuso da media arabi e dall’organizzazione non governativa Rifugiati in Libia. Le immagini mostrano un uomo, identificato come Osama Njeem Almasri, mentre aggredisce brutalmente un civile disarmato in una strada di Tripoli. L’aggressione, che si svolge in pieno giorno, ritrae Almasri mentre trascina la vittima a terra, la colpisce ripetutamente a mani nude e infine la lascia abbandonata sul marciapiede, dove sono visibili evidenti tracce di sangue.
Chi è osama njeem almasri
Osama Njeem Almasri è un alto funzionario della polizia giudiziaria libica, noto per il suo ruolo di comando nella milizia RADA (Reform and Rehabilitation Institution). Attualmente, risulta ricercato dalla Corte Penale Internazionale (CPI) per crimini di guerra e contro l’umanità, in particolare per le violenze perpetrate nella prigione di Mitiga, situata nelle vicinanze della capitale libica.
Arresto e controversie
Nel gennaio 2025, Almasri era stato arrestato in Italia su mandato della CPI, ma è stato rilasciato poco dopo e rimpatriato in Libia, un’operazione controversa che ha suscitato forti critiche a livello internazionale. La procura dell’Aja ha documentato che nel carcere di Mitiga almeno 34 detenuti sono stati uccisi e sono state segnalate diverse violenze, tra cui abusi su un bambino di soli cinque anni.
Testimonianze di violenza
Un testimone ha dichiarato: “Uccide persone con le sue stesse mani per intimidire”. Questa affermazione si aggiunge al quadro allarmante delle accuse contro Almasri. Altri sopravvissuti, compresi rifugiati, hanno raccontato esperienze di torture e abusi sotto il suo comando, con uno di loro che ha raccontato: “Almasri arrivò con una pistola e minacciò di uccidermi… mi hanno torturato per cinque giorni”.
Reazioni politiche
Almasri è considerato un alleato del signore della guerra Abdel Raouf Kara. A seguito dell’escalation di violenza a Tripoli, il primo ministro Abdul Hamid Dbeibah ha revocato i poteri di Almasri sulla polizia giudiziaria e ha minacciato di arrestarlo per contrastare le milizie che mettono in discussione l’autorità statale.
Interrogativi sulla giustizia
L’ong Rifugiati in Libia ha sollevato interrogativi sul futuro della giustizia in Libia, chiedendosi: “Chi sarà ritenuto responsabile mentre continua a uccidere e terrorizzare innocenti cittadini libici?”. Questo interrogativo evidenzia l’urgenza di affrontare le violenze e le ingiustizie che affliggono il paese.
Polemiche in italia
In Italia, le polemiche si sono ampliate su diversi fronti, in particolare riguardo al percorso legale che ha consentito il rilascio e il rimpatrio di Almasri, sollevando interrogativi sulle possibili responsabilità politiche legate a questo evento.
Un video che segna un cambiamento
Il video che documenta l’atto violento di Almasri a Tripoli rappresenta un punto di rottura in questa vicenda, rischiando di diventare un simbolo delle difficoltà della Libia nel gestire il ritorno di figure armate impunite. Le gravi accuse contro di lui, che comprendono torture, eccidi e abusi, unite alla drammaticità delle immagini, sottolineano l’urgenza di un’azione internazionale chiara e coordinata per garantire giustizia e protezione per le persone vulnerabili nel paese.