Erik Menendez, 35 anni di detenzione, non ottiene la libertà vigilata

Rosita Ponti

Agosto 22, 2025

Erik Menendez continuerà a scontare la sua pena in carcere. Il 20 marzo 2025, un tribunale di sorveglianza di Los Angeles ha deciso di negare la libertà vigilata al minore dei due fratelli condannati per l’omicidio dei genitori, avvenuto nell’agosto del 1989 nella loro villa di Beverly Hills. Durante un’udienza che si è protratta per l’intera giornata, i commissari hanno ritenuto che Menendez rappresenti ancora un pericolo per la comunità, considerando la sua condotta all’interno del penitenziario, dove si trova dal gennaio del 1990.

Videoconferenza e tentativi di cambiamento

Collegato in videoconferenza dal carcere di San Diego, Erik, oggi 53enne, ha ricordato il giorno in cui la sua famiglia scoprì la morte dei genitori, un evento che segnò l’inizio di un lungo percorso di trauma. Ha tentato di dimostrare i cambiamenti avvenuti nella sua vita durante la detenzione, parlando di fede, sobrietà e del suo impegno nel supporto ai detenuti anziani. Tuttavia, la commissione ha evidenziato una serie di violazioni da parte sua, tra cui l’uso improprio del cellulare, collaborazioni con bande, traffico di droga e violazioni disciplinari, fino ad arrivare a uno schema di frode fiscale. A sostegno della sua richiesta di libertà vigilata, sono intervenuti oltre dieci familiari, tra cui la zia Teresita Menendez-Baralt, affetta da cancro, che ha espresso il suo perdono e il desiderio di accoglierlo nella sua casa.

Processo e condanna

Nel 1996, al termine di un processo molto seguito dai media, Erik e il fratello Lyle furono dichiarati colpevoli di omicidio volontario e condannati all’ergastolo senza possibilità di libertà condizionale. I pubblici ministeri sostennero che i due fratelli avessero agito per ottenere l’eredità milionaria del padre, un noto esponente dell’industria musicale. La difesa, invece, argomentò che i ragazzi, all’epoca rispettivamente di 21 e 18 anni, avevano agito dopo anni di violenze e abusi sessuali perpetrati dal padre e coperti dalla madre.

Nuove sviluppi e richieste future

Recentemente, il caso ha riacquistato attenzione anche grazie alla serie Netflix ‘Monsters: The Lyle and Erik Menendez Story’. Nel maggio 2025, un giudice di Los Angeles ha ridotto la pena dei due fratelli a 50 anni, poiché all’epoca del crimine avevano meno di 26 anni, rendendoli eleggibili per la libertà vigilata. Tuttavia, il parere negativo del Board of Parole Hearings ha bloccato la possibilità di scarcerazione. La prossima richiesta da parte dei legali di Menendez potrà essere presentata solo tra tre anni. Venerdì prossimo, sarà il fratello maggiore Lyle a comparire davanti alla stessa corte per discutere della sua situazione.

×