Le dichiarazioni di Lavrov sui negoziati: tensioni e nuove sfide diplomatiche

Veronica Robinson

Agosto 22, 2025

La recente dichiarazione di Mosca ha riacceso le speranze di un incontro tra il presidente russo Vladimir Putin e il suo omologo ucraino Volodymyr Zelensky, ma ha anche evidenziato le persistenti tensioni tra i due paesi. Durante una conferenza stampa tenutasi il 15 gennaio 2025, Putin ha affermato la sua disponibilità a discutere con Zelensky, ma ha sottolineato che prima è necessario affrontare alcune questioni cruciali. In particolare, il leader russo ha messo in evidenza la questione della legittimità di Zelensky, non riconosciuto da Mosca dal termine del suo mandato nel 2024.

Accordo di pace e rappresentanza

Il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha specificato che qualsiasi accordo di pace tra Russia e Ucraina dovrà chiarire chi sarà il rappresentante di Kiev a firmare l’intesa. Lavrov ha ricordato il decreto di Zelensky che vieta qualsiasi trattativa con Putin, un ostacolo significativo per la ripresa dei dialoghi. Inoltre, il ministro ha criticato l’Unione Europea, accusandola di ostacolare gli sforzi di pace promossi dall’ex presidente americano Donald Trump e di influenzare negativamente i risultati del recente vertice tenutosi in Alaska.

Garanzie di sicurezza e posizione di Mosca

Le garanzie di sicurezza richieste dalla Russia rimangono un tema centrale nei negoziati. Lavrov ha ribadito la posizione di Mosca, che si oppone fermamente all’invio di truppe europee in Ucraina, definendo tale opzione inaccettabile. La Russia continua a mantenere la sua linea dura, rifiutando qualsiasi logica che possa portare a un aumento delle tensioni militari nella regione.

Equilibrio di forze e incertezze future

La situazione attuale rappresenta un delicato equilibrio di forze, con la Russia decisa a non cedere su questioni fondamentali, mentre il futuro dei rapporti tra Mosca e Kiev rimane incerto.

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