Sabotaggi al Nord Stream: perquisito un bungalow a Rimini dopo arresto di un ucraino

Rosita Ponti

Agosto 22, 2025

Dopo l’operazione di arresto avvenuta il 18 agosto 2025, i carabinieri hanno eseguito una perquisizione nell’alloggio affittato da Serhii Kuznietzov, il 49enne ucraino accusato dell’esplosione dei gasdotti Nord Stream. I militari del comando provinciale di Rimini, appostati a San Clemente, hanno atteso il rientro dell’uomo nel bungalow dove soggiornava con la famiglia.

Il momento dell’arresto

I carabinieri, dopo un’attenta sorveglianza, hanno atteso che Kuznietzov tornasse nel suo alloggio, per poi intervenire poco prima di mezzanotte. Gli agenti hanno mostrato al gestore del camping le foto fornite dalle autorità tedesche, il quale ha confermato l’identità del sospettato. L’operazione ha visto la partecipazione del reparto operativo e del nucleo investigativo dell’Arma, che hanno coordinato l’azione con la stazione di Misano.

L’arresto è stato eseguito in un contesto di grande attenzione da parte delle forze dell’ordine, considerando la gravità delle accuse mosse contro Kuznietzov. La sua cattura è avvenuta in un momento critico, in quanto il giorno stesso era stato emesso un mandato di arresto europeo dalla Corte federale tedesca.

Dettagli sull’alloggio e sull’indagine

Kuznietzov, insieme alla moglie e ai due figli minori, aveva affittato un bungalow in un agriturismo nella zona sud della provincia di Rimini. La presenza di una famiglia ucraina in vacanza non ha destato inizialmente sospetti, ma le indagini hanno portato a un’attenzione particolare su questo alloggio. Il gestore della struttura e il personale sono stati interrogati per raccogliere ulteriori informazioni sulla permanenza dell’uomo e sulla sua famiglia.

Le autorità stanno approfondendo le circostanze che hanno portato Kuznietzov a scegliere proprio questa località per soggiornare. Gli inquirenti hanno sottolineato che il suo arrivo in Italia coincideva con l’emissione del mandato di cattura, un elemento che ha sollevato interrogativi sulla sua intenzione di sfuggire alla giustizia.

Il trasferimento in carcere

Dopo l’arresto, Kuznietzov è stato informato in inglese riguardo all’ordine di cattura internazionale emesso dalla Germania. La sua corporatura robusta e il fisico allenato non sono stati sufficienti a opporsi all’arresto, e una volta condotto in caserma, è stato fotosegnalato e successivamente trasferito in carcere a Rimini.

La detenzione di Kuznietzov segna un passo significativo nelle indagini relative all’esplosione dei gasdotti Nord Stream, un evento che ha avuto ripercussioni internazionali e ha suscitato grande preoccupazione in Europa. Le autorità italiane stanno collaborando attivamente con i colleghi tedeschi per garantire che la giustizia venga fatta e che tutte le informazioni necessarie vengano condivise per chiarire la situazione.

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