Il 22 agosto 2025, a Milano, si è concluso un lungo periodo di attesa per il centro sociale Leoncavallo, che ha visto finalmente eseguito il suo sfratto dopo ben 133 tentativi falliti. Gli attivisti, una volta terminate le operazioni, si sono riuniti nelle strade circostanti per discutere degli eventi recenti e delle future azioni da intraprendere. Durante l’assemblea, è emersa la volontà di organizzare una manifestazione di protesta fissata per il 6 settembre. Un tema centrale della discussione è stato il futuro del centro sociale, con particolare attenzione alla ricerca di una nuova sede.
Il contesto dello sfratto
Il centro sociale Leoncavallo ha rappresentato per anni un punto di riferimento per la comunità milanese, ospitando eventi culturali, concerti e attività sociali. La sua chiusura ha suscitato reazioni forti tra gli attivisti e i sostenitori, che hanno visto nel centro un simbolo di libertà e di espressione. Il lungo processo di sfratto ha messo in evidenza le tensioni tra le autorità locali e i gruppi sociali, creando un clima di crescente incertezza. La decisione di procedere con lo sfratto è stata presa dalle forze dell’ordine, che hanno dovuto affrontare una situazione già complessa, data la resistenza degli occupanti.
Le reazioni degli attivisti
Dopo l’esecuzione dello sfratto, gli attivisti hanno dimostrato grande determinazione nel continuare la loro lotta. La riunione all’aperto ha visto una partecipazione significativa, con molti che hanno condiviso le proprie esperienze e preoccupazioni riguardo al futuro. È emersa una forte volontà di non arrendersi, e la manifestazione programmata per il 6 settembre rappresenta un ulteriore passo in questa direzione. Durante l’assemblea, sono stati discussi non solo i modi per resistere, ma anche le strategie per trovare una nuova sede che possa accogliere le attività del centro sociale.
Il futuro del centro sociale
La questione della nuova sede è stata al centro del dibattito tra gli attivisti. Molti hanno espresso la necessità di trovare uno spazio che non solo possa ospitare eventi e attività , ma che rappresenti anche un simbolo di continuità per il movimento. Le opzioni per una nuova sede sono state esplorate, con proposte che vanno da spazi abbandonati a strutture pubbliche. La sfida principale rimane quella di ottenere il consenso delle autorità e della comunità locale, che devono essere coinvolte nel processo.
La situazione attuale del centro sociale Leoncavallo è quindi segnata da una transizione difficile, ma gli attivisti continuano a mostrare resilienza e determinazione. Il 6 settembre si preannuncia come una data cruciale per il futuro del centro e per il movimento che lo sostiene.