Violenza di genere: proposta di un registro per i condannati e Tso per i denunciati

Veronica Robinson

Agosto 22, 2025

A partire dal 2025, le autorità italiane, secondo quanto riportato dal Messaggero, hanno introdotto nuove procedure per gestire i casi di comportamenti a rischio durante la fase degli interrogatori. Questa iniziativa consente agli ufficiali di polizia, agli agenti di polizia giudiziaria e ai pubblici ministeri di identificare tempestivamente i soggetti potenzialmente pericolosi e di segnalare i casi che potrebbero degenerare in situazioni critiche.

Nuove procedure per la gestione dei comportamenti a rischio

In particolare, quando si riscontrano condotte di “pericolo attuale” o di “reiterazione“, i funzionari hanno la facoltà di sottoporre il denunciato a un accertamento sanitario temporaneo e obbligatorio. Questa misura mira a garantire che le persone che manifestano comportamenti violenti o problematici possano ricevere l’assistenza necessaria in contesti appropriati. Le autorità competenti possono, quindi, decidere di assegnare il soggetto denunciato a strutture sanitarie, per un intervento mirato al recupero.

Responsabilità del giudice e percorsi psicoterapici

Un ulteriore aspetto di questa nuova normativa è la responsabilità del giudice per le indagini preliminari (gip), che avrà il potere di decidere se imporre “percorsi psicoterapici” volti a contenere i comportamenti violenti dell’indagato. Questa misura rappresenta un tentativo significativo di affrontare le problematiche legate alla violenza, cercando di intervenire precocemente e in modo efficace. L’obiettivo è non solo quello di garantire la sicurezza pubblica, ma anche di offrire un supporto concreto a chi si trova in difficoltà, promuovendo un approccio più umano e rieducativo nei confronti delle problematiche legate alla violenza.

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