Questa mattina, all’alba del 12 gennaio 2025, un bombardamento condotto dalle forze israeliane ha colpito tende destinate ad accogliere sfollati palestinesi a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. Fonti mediche dell’ospedale Kuwait di Gaza confermano che quattro bambini hanno perso la vita mentre cercavano riparo tra le macerie di queste strutture temporanee.
Il bilancio delle vittime
Il ministero della Salute di Gaza ha reso noto che, nelle ultime 24 ore, almeno 71 persone hanno perso la vita a causa dei raid aerei israeliani. Le autorità israeliane hanno giustificato l’attacco sostenendo che il bersaglio fosse una postazione militante nascosta tra i civili. Tuttavia, le testimonianze e le immagini raccolte sul campo raccontano una realtà ben diversa: “non esistevano postazioni armate, solo tende improvvisate”.
Interrogativi inquietanti
Questo tragico evento, che ha portato alla morte di quattro bambini in cerca di sicurezza, pone interrogativi inquietanti: si è trattato di un errore tragico o di un’azione deliberata? A Gaza, dove le vie di fuga sono inesistenti e mancano elettricità e acqua potabile, l’unica forma di protezione rimasta è cercare asilo tra tende fragili, ora divenute obiettivi di attacco.
Situazione umanitaria a Gaza
La recente dichiarazione delle Nazioni Unite riguardo alla situazione di carestia a Gaza è stata definita “catastrofica” per circa mezzo milione di persone, evidenziando un collasso umanitario senza precedenti. La realtà a Gaza è quella di un “laboratorio di disperazione”, caratterizzato da sovraffollamento, mancanza di servizi essenziali e assenza di scampo. Colpire un campo di tende significa attaccare l’ultima possibilità di sopravvivenza per chi è rimasto. Le immagini di corpi sollevati tra brandelli di tessuto e soccorritori che lottano con risorse limitate raccontano una narrazione di terrore e impotenza.
Richieste di aiuto internazionale
Le autorità internazionali e le organizzazioni umanitarie continuano a richiedere il rispetto del diritto internazionale, la protezione dei civili e condizioni che garantiscano l’accesso agli aiuti. Entità come l’Unicef, l’ONU e diverse ONG stanno lanciando appelli urgenti per un cessate il fuoco duraturo.
Un contesto di crisi umanitaria
L’attacco di oggi a Khan Younis, che ha causato la morte di quattro bambini in cerca di rifugio, si inserisce in un contesto umanitario in grave crisi, dove anche il più fragile dei rifugi può trasformarsi in una trappola mortale.