Nel recente incontro tenutosi a Jackson Hole, il 25 agosto 2025, il presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, ha sollevato la possibilità di un futuro taglio dei tassi di interesse negli Stati Uniti. Pur non fissando una scadenza specifica, Powell ha delineato alcuni fattori che potrebbero indurre la Fed a riconsiderare la sua attuale politica monetaria.
Rischi legati all’inflazione
Durante il suo intervento, Powell ha messo in evidenza l’aumento dei rischi legati all’inflazione, mentre ha espresso preoccupazione per le prospettive occupazionali, che sembrano in calo. Ha sottolineato come gli effetti dei dazi imposti stiano già influenzando i prezzi al consumo, con le tariffe che fanno lievitare i costi in alcune categorie di beni.
Indipendenza della Federal Reserve
La posizione di Powell è chiara: la politica monetaria della Federal Reserve non segue un percorso predefinito. Le decisioni, ha affermato, vengono assunte in base a un’analisi attenta dei dati, senza influenze esterne. Questo avviso è rivolto a chi cerca di esercitare pressioni sulla Fed, ribadendo l’indipendenza dell’istituzione.
Reazioni politiche e richieste di dimissioni
In contrasto con le dichiarazioni di Powell, l’ex presidente Donald Trump ha espresso disappunto per la situazione attuale, rinnovando le sue richieste di un taglio dei tassi. Trump ha anche richiesto le dimissioni di Lisa Cook, una delle governatrici della Fed. In assenza di tali dimissioni, ha minacciato di procedere al suo licenziamento. Cook è attualmente sotto esame da parte di un’agenzia federale a causa di presunti illeciti legati ai mutui.
Situazione economica complessa
La situazione economica, quindi, si presenta complessa, con la Federal Reserve che naviga tra pressioni politiche e sfide economiche, mentre cerca di mantenere un equilibrio tra crescita e stabilità dei prezzi.