Il filmato di una studentessa di 23 anni, Marzia Sardo, ha fatto il giro dei social network, suscitando un acceso dibattito. La giovane si trovava al Pronto Soccorso del Policlinico Umberto I di Roma per sottoporsi a una Tac al cranio. Mentre si preparava per l’esame, ha vissuto un episodio che ha sollevato interrogativi sulla professionalità all’interno delle strutture sanitarie.
Il racconto di Marzia Sardo
Marzia Sardo ha condiviso la sua esperienza, descrivendo la situazione in cui si è trovata. “Ero all’ospedale Umberto I a Roma per un sospetto di Covid“, ha spiegato. La giovane, indossando una mascherina, è stata invitata a rimuovere gli orecchini e la mascherina dal tecnico che si occupava della Tac. “Mi ha detto di togliere gli orecchini e la mascherina, perché quest’ultima aveva un ferretto“, ha continuato la studentessa.
In un momento di apparente leggerezza, Marzia ha risposto con una domanda innocente: “Allora devo togliere anche il reggiseno, perché ha il ferretto“. La reazione del tecnico è stata inaspettata. “Lui ha risposto: ‘No, no, tanto la Tac è solo cranio, quindi si interrompe qua’”, ha raccontato Sardo, indicando con un gesto il proprio collo. Tuttavia, il tecnico, rivolgendosi ai colleghi presenti, ha pronunciato una frase che ha lasciato la giovane incredula: “Certo, poi se lo vuoi togliere ci fai felici tutti”.
La denuncia e le conseguenze
L’episodio ha colpito profondamente Marzia, che ha deciso di non rimanere in silenzio. “Ho pensato che fosse inaccettabile un comportamento del genere in un contesto sanitario“, ha affermato. La studentessa ha annunciato la sua intenzione di contattare l’Ufficio Reclami del Policlinico Umberto I per segnalare l’accaduto. “Credo che sia importante far sapere che queste situazioni non devono accadere”, ha aggiunto.
Il video di Marzia, in cui racconta l’esperienza, ha generato una vasta eco sui social media, dove molti utenti hanno espresso solidarietà nei suoi confronti e hanno denunciato comportamenti simili. La vicenda ha riacceso il dibattito sulla necessità di garantire un ambiente di lavoro rispettoso e professionale all’interno delle strutture sanitarie, dove la dignità dei pazienti deve sempre essere preservata.
Il Policlinico Umberto I, uno dei principali ospedali di Roma, si trova ora a dover affrontare le conseguenze di questo episodio, con la richiesta di una maggiore attenzione nella formazione del personale e nella gestione delle relazioni con i pazienti.