Bimbo di un anno ricoverato dopo aver mangiato formaggio contaminato da latte crudo

Veronica Robinson

Agosto 24, 2025

La preoccupazione per la Sindrome emolitico-euremica (SEU) torna a farsi sentire, specialmente per i genitori di bambini piccoli. Un caso recente ha colpito un bambino di un anno residente in provincia di Belluno, attualmente ricoverato in condizioni critiche presso il reparto di Nefrologia della Pediatria dell’ospedale di Padova. La causa scatenante è stata l’assunzione di un formaggio prodotto con latte crudo di mucca, un alimento noto per il rischio di contaminazione.

Manifestazione dei sintomi

I sintomi della SEU, che si sviluppano a seguito di contaminazione da Escherichia coli (STEC), si sono manifestati pochi giorni dopo il consumo del formaggio. Inizialmente portato all’ospedale di Belluno, i medici hanno rapidamente valutato la gravità della situazione, decidendo per il trasferimento del piccolo all’ospedale di Padova. Qui, il bambino è stato sottoposto a un trattamento intensivo per affrontare l’insufficienza renale, una delle complicazioni più gravi associate alla sindrome.

Trattamenti e terapie

Uno dei principali farmaci utilizzati per trattare la SEU è l’eculizumab, un anticorpo monoclonale umanizzato mirato al fattore C5 del sistema del complemento. Secondo quanto riportato dal sito dell’Istituto Mario Negri di Milano, questo trattamento ha dimostrato un’alta percentuale di efficacia, riducendo drasticamente il numero di pazienti che necessitano di dialisi dopo il primo episodio di SEU. Prima dell’uso di eculizumab, circa il 40% dei pazienti doveva affrontare la dialisi, percentuale che ora si è abbassata al 10-15%.

La scoperta dell’efficacia di questo farmaco risale al 2011, quando la nefrologa Anne-Laure Lapeyraque, presso l’ospedale Sainte Justine University Hospital Center di Montreal, ha utilizzato eculizumab per trattare una bambina di tre anni in gravi condizioni. La paziente ha mostrato segni di miglioramento, aprendo la strada a nuove possibilità terapeutiche per i soggetti affetti da SEU.

Rischi associati all’Escherichia coli

Il batterio Escherichia coli può risultare meno problematico per gli adulti, ma nei bambini piccoli rappresenta un serio rischio. Può causare un’enterite emorragica o la SEU, anche in seguito all’ingestione di piccole quantità di alimenti contaminati. È fondamentale prestare attenzione a ciò che i bambini consumano, specialmente quando si tratta di prodotti caseari non pastorizzati.

Storia di casi precedenti di SEU

L’Italia ha già vissuto situazioni drammatiche legate alla SEU, con diversi casi mortali tra i più piccoli. Nel settembre 2010, a Torino, un bambino di 2 anni è deceduto a causa della sindrome, presumibilmente dopo aver consumato latte non bollito. Negli ultimi dieci anni, Puglia ha registrato tre decessi di bambini per la stessa causa: nel settembre 2014, un bambino di 18 mesi è morto all’ospedale Giovanni XXIII di Bari; nel giugno e agosto del 2017, altre due bambine sono decedute sempre a Bari, con il latte non pastorizzato indicato come fattore scatenante. Un ulteriore caso si è verificato nell’agosto 2018, quando un’altra bambina di 18 mesi è morta dopo tre giorni di ricovero in rianimazione.

L’anno 2011 ha segnato un picco in Europa per le infezioni da Escherichia coli, con 22 decessi registrati, di cui 21 solo in Germania, e 2.263 casi di contagio. La vigilanza e la prevenzione rimangono cruciali per proteggere i più vulnerabili da questa pericolosa malattia.

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