Da tempo, il Pentagono ha imposto restrizioni all’Ucraina riguardo all’uso di missili a lungo raggio statunitensi per colpire obiettivi in territorio russo, limitando così le sue capacità offensive nel conflitto contro Mosca. Questa notizia è stata riportata dal Wall Street Journal, che ha citato fonti ufficiali. Secondo quanto emerso, un meccanismo di approvazione interna, non reso pubblico, richiede l’autorizzazione finale del segretario alla Difesa, Pete Hegseth, prima di consentire l’impiego dei missili tattici Atacms, la cui gittata è di circa 300 chilometri.
Le restrizioni sui missili a lungo raggio
Alcune fonti hanno confermato che almeno una richiesta dell’Ucraina per colpire un obiettivo in Russia è stata già rifiutata. Questa decisione del Pentagono ha sollevato interrogativi sulle reali capacità offensive dell’Ucraina, che si trova a fronteggiare un nemico ben equipaggiato e determinato. La limitazione dell’uso di armamenti statunitensi a lungo raggio non si applica solo agli Atacms, ma anche ad altri sistemi come i missili da crociera britannici Storm Shadow, i quali necessitano di dati di targeting forniti dagli Stati Uniti per essere operativi.
Il ruolo della Casa Bianca e le trattative con il Cremlino
La Casa Bianca, sotto la guida di Donald Trump, sta cercando di promuovere un’apertura ai negoziati di pace con il Cremlino, mantenendo però un controllo rigoroso sulle operazioni condotte dall’Ucraina. Nonostante Trump abbia affermato che “è difficile vincere una guerra senza attaccare” e che Kiev deve avere la possibilità di “giocare in attacco”, i funzionari statunitensi hanno chiarito che non ci sono attualmente cambiamenti nella politica di approvvigionamento di armi. Questo approccio riflette una strategia cauta, che cerca di bilanciare il sostegno all’Ucraina con la necessità di evitare un’escalation del conflitto.
Il pacchetto di aiuti militari da 850 milioni di dollari
Nel frattempo, il governo statunitense ha approvato un nuovo pacchetto di aiuti militari per un valore di 850 milioni di dollari, finanziato in gran parte dai partner europei. Questo pacchetto include 3.350 missili aria-superficie Eram a lunga gittata. Tuttavia, per l’uso di questi armamenti, che dovrebbero arrivare in Ucraina entro sei settimane, sarà necessaria l’autorizzazione del Pentagono, evidenziando ulteriormente il controllo statunitense sulle operazioni ucraine.
Il missile “Flamingo” di Kiev
Kiev, nel frattempo, non resta a guardare e continua a sviluppare le proprie capacità di attacco a lungo raggio. Tra i progetti in fase di sviluppo c’è un nuovo missile da crociera, denominato “Flamingo“, previsto per la produzione entro l’inizio del 2026. Questo missile è progettato per avere una gittata di 3.000 chilometri, con la capacità di colpire obiettivi strategici nel cuore della Russia, rappresentando un significativo passo avanti per le forze ucraine nel conflitto in corso.