In Spagna si registra l’ondata di caldo più intensa di sempre, proseguono gli incendi

Rosita Ponti

Agosto 24, 2025

L’agenzia meteorologica statale spagnola ha reso noto che l’ondata di caldo che ha colpito la Spagna dal 3 al 18 agosto 2025 è stata la più intensa mai registrata nel paese. I dati preliminari mostrano che le temperature medie durante questo periodo hanno superato il precedente record stabilito nel luglio 2022, con un incremento di 4,6 °C rispetto ai valori storici. Questo evento climatico ha avuto un impatto significativo, contribuendo a un aumento delle temperature e a una serie di conseguenze devastanti.

Le conseguenze dell’ondata di caldo

Nel mese di luglio, il caldo estremo ha portato a un numero allarmante di decessi, con oltre mille morti attribuibili alle alte temperature, segnando un incremento del 57% rispetto allo stesso mese del 2024. La situazione ha sollevato preoccupazioni tra le autorità sanitarie e meteorologiche, che hanno avvertito della necessità di attuare misure preventive per proteggere la popolazione più vulnerabile, specialmente gli anziani e le persone con patologie preesistenti.

Incendi e devastazione ambientale

Dopo settimane di lotta contro incendi devastanti, la Spagna ha iniziato a vedere segni di miglioramento. In Galizia, rimangono attivi solo due grandi incendi nella provincia di Ourense. Il rogo più esteso, situato a Chandrexa de Queixa, ha distrutto 19.000 ettari, ma la situazione sta evolvendo positivamente. Un altro incendio a Carballeda de Valdeorras-Casaio ha bruciato 4.000 ettari. Complessivamente, gli incendi hanno incenerito oltre 90.000 ettari nella regione, causando un disastro ambientale senza precedenti e la perdita di fattorie e villaggi.

Le autorità regionali hanno comunicato che la maggior parte degli incendi è ora stabilizzata, incluso l’incendio di Larouco, il più grande nella storia della Galizia, che ha devastato 30.000 ettari ed è stato finalmente domato. Nonostante i progressi, la Giunta regionale ha mantenuto il livello di allerta massimo (livello 2) in tutta la provincia di Ourense.

Situazione in Castiglia e León

In Castiglia e León, la lotta contro il fuoco continua, con nove incendi significativi ancora attivi. La situazione più critica è a La Baña (León), dove le fiamme provenienti da Zamora hanno costretto all’evacuazione di 330 persone. L’orografia complessa della zona rende difficili le operazioni di spegnimento, come riportato dal Centro di Coordinamento operativo (Cecopi). Le autorità hanno evidenziato che i progressi nel contenimento degli incendi sono lenti, a causa delle ampie aree coinvolte e dei continui cambiamenti nella direzione del vento.

La Guardia Civil e la polizia nazionale hanno già arrestato 42 persone e stanno indagando su altre 132 in relazione agli incendi, mentre il bilancio delle vittime è salito a cinque. L’estate del 2025 si conferma come una delle peggiori dal 1975, con oltre 400.000 ettari andati in fumo in poche settimane, secondo i dati del sistema europeo di monitoraggio degli incendi di Copernicus.

Il cambiamento climatico e l’intensificazione degli eventi estremi

L’intensità dell’ondata di caldo è stata misurata attraverso il parametro “anomalia dell’ondata”, che quantifica il differenziale delle temperature massime rispetto alla soglia di allerta. Dal 1975, sono state registrate 77 ondate di calore nella penisola iberica e nelle Baleari, di cui sei hanno mostrato anomalie superiori a 4 °C. La maggior parte di questi eventi si è verificata dal 2019 in poi.

Il periodo compreso tra l’1 e il 20 agosto di quest’anno è stato il più caldo mai registrato in Spagna dal 1961. I giorni tra l’8 e il 17 agosto hanno rappresentato una sequenza di calore senza precedenti dal 1950. La persistenza di temperature estreme ha avuto gravi ripercussioni, aumentando il rischio di incendi boschivi e mettendo a dura prova la salute delle fasce più vulnerabili della popolazione. Questo scenario è un chiaro indicativo dell’intensificarsi di eventi meteorologici estremi legati al cambiamento climatico, come evidenziato dall’Agenzia statale di Meteorologia. Quattro dei cinque mesi di agosto più caldi sono stati registrati negli ultimi quattro anni, mentre il quinto risale all’estate torrida del 2003.

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